Domani, venerdì 18 ottobre, alle 18.30 nella biblioteca comunale dell’ex convento San Francesco in via Canonico Dessì, si terrà la presentazione del libro “Mandas criminale” scritto da Umberto Oppus, giornalista pubblicista, studioso di storia della Sardegna e sindaco di Mandas. Dopo i saluti del vicesindaco Umberto Deidda, interverranno l’autore, l’editore Paride Puddu e l’autrice della prefazione Maria Grazia Genoese, Sostituto Procuratore Generale della Repubblica di Cagliari. Organizzazione della serata a cura della Pro loco di Mandas e dalla casa editrice Sandhi di Ortacesus.

“Mandas criminale” è un lungo viaggio, attraverso sei secoli di storia locale, nella storia giudiziaria, carceraria e criminale del paese che, primo in Sardegna, ebbe dalla Corona di Spagna il titolo ducale. Un percorso attraverso delitti, furti e tanti altri reati commessi nel paese o nei villaggi vicini, scandito con i ritmi della giustizia ufficiale: lettere monitorie ed editti, scomuniche, atti giudiziari e verbali di regi cavalleggeri, miliziani, moschettieri sino ad arrivare al controllo del territorio da parte dei carabinieri. «Dal primo periodo catalano aragonese, passando per quello spagnolo, anche Mandas vede scanditi, nei vari passaggi istituzionali, i momenti della criminalità e della giustizia che saranno affrontati con vari provvedimenti del Regno di Sardegna governato dai Savoia e nei successivi passaggi al Regno d’Italia e alla Repubblica», racconta Oppus.

Il tutto in un interessante intreccio tra la grande storia sarda e gli eventi locali che, nel caso di Mandas, accompagnano viceré e ministri di giustizia, inquisitori e vescovi arrivando, in taluni casi, anche a firmare atti di scomunica pur di risalire agli autori di un delitto di un sacerdote. «Non mancano - continua l’autore - indagini complesse da parte dei delegati alla gestione della giustizia che, nella sua applicazione, vedrà anche detenuti torturati, condannati alla fustigazione o all’invio a remare nelle regie galere. Sino ad arrivare alla punizione estrema: l’invio al patibolo».

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