Dove per oltre mezzo secolo si è lavorato la lana sarda, nel vecchio stabilimento Alas, nascerà presto una grandiosa mostra che ha l'obiettivo di diventare permanente, per raccontare la storia che ha sempre visto Macomer al centro dell'evoluzione industriale.

Si tratta del progetto "Sulle vie dell'orbace", una iniziativa del Rotary Club Macomer,  legata ad una ricerca delle tradizioni e della cultura del territorio. Una storia da raccontare e da tramandare, attraverso l'esposizione di antichi documenti, delle materie prime, i prodotti artigianali e i macchinari, sempre artigianali, con vari strumenti di lavorazione. «Per questo chiediamo la partecipazione dell'intero territorio - dice Silvana Bellai, presidente del Rotary Club Macomer - per avviare subito una raccolta di materiale legato all'orbace, dagli antichi manufatti, all'abbigliamento uomo e donna, al mantello dei pastori, bisacce, sottoselle, compresi gli attrezzi di produzione del filato e del prodotto finito. Il progetto diverrà quindi una importante mostra che racconterà la storia della lana di pecora sarda e della sua lavorazione, a partire dagli albori della nostra civiltà, fino all'avvento dell'industria».

Il Rotary presenta il progetto sull'orbace (foto Oggianu)
Il Rotary presenta il progetto sull'orbace (foto Oggianu)

Il Rotary presenta il progetto sull'orbace (foto Oggianu)

Una attività industriale avviata nel 1933 e benedetta da Benito Mussolini nella sua visita nello stabilimento Alas, avvenuta il 12 maggio del 1942, che ha dato il via, per la prima volta, all'occupazione femminile in questo territorio e nell'Isola. Una storia raccontata con tutti i particolari da Domenico Falchi, dal 1959 fino alla chiusura contabile di quella attività industriale. «Con l'arrivo degli industriali del formaggio, alla fine dell'Ottocento - spiega Domenico Falchi - il mondo agropastorale ha subito un cambiamento epocale. In Sardegna il numero degli ovini è cresciuto dagli 800mila capi di fine Ottocento  a oltre 2 milioni all'inizio del secolo scorso. Nel 1939 sorgeva a Macomer il Gruppo Lanario Sardo per lo sfruttamento autarchico della lana sarda. Nasceva così la prima industria tessile dell'Isola».

Una mostra che, secondo gli organizzatori, sarà avviata in quel vecchio stabilimento, ristrutturato in parte, che sarà completato con un altro intervento. Una mostra che diventerà permanente, con una sorta di museo della lana, con l'esposizione anche degli antichi macchinari, residuo di una grande attività, che è rimasta attiva per circa 60 anni del secolo scorso.   

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