«Pensavamo di essere padroni del nostro destino, mentre altri, in luoghi che nemmeno immaginavamo e che non necessariamente coincidevano con governi e parlamenti, decidevano per noi»: con queste parole il giornalista Marcello Foa ci porta direttamente al cuore del suo ultimo saggio “Il sistema (in)visibile” (Guerini e Associati, 2022, Euro 19,00, pp. 256).

Nel libro, Foa, tra l’altro per alcuni anni presidente della Rai, riprende e attualizza una tematica a lui cara: come e perché è possibile orientare e all'occorrenza manipolare l'informazione, spesso all'insaputa degli stessi giornalisti. Da anni, infatti, nei suoi scritti prova a svelare le logiche, le tecniche, i trucchi usati dai grandi persuasori al servizio delle istituzioni, così da mostrarci il ruolo e i misteri del mondo dell'informazione e sfatare alcuni luoghi comuni sul Quarto Potere.

Il punto di partenza della riflessione proposta da Foa è la sensazione, condivisa un poco da tutti, di come si faccia sempre più fatica a riconoscere il mondo in cui viviamo. Soprattutto continuiamo a compiere, quasi in maniera meccanica, dei gesti che sembrano avere sempre minore valore concreto. Per esempio, continuiamo a eleggere Parlamenti e governi ma le decisioni che contano vengono prese altrove. Continuiamo a credere nella neutralità e libertà della Rete e nella potenza dell’informazione nel momento in cui proprio l’eccesso di notizie a cui possiamo attingere ci restituisce la sensazione di non riuscire più a capire, comprendere, interpretare. I fautori della Rete sostengono, per esempio, che proprio la libertà di accedere alle informazioni concessa dal web sia un deterrente al diffondersi delle notizie false. Per costoro è difficile che un’informazione falsa sfugga a migliaia di utenti che hanno la possibilità di controllarla. Invece, lo sappiamo un po’ tutti, la rete è la patria delle fake news, prese per buone proprio perché rilanciate dalla Rete.

In questo marasma comunicativo, secondo Foa, assistiamo attoniti alla distruzione della classe media, mentre le frequenti crisi della nostra epoca – dal Covid-19 a quella energetica, passando per fenomeni disgreganti come la cancel culture – scuotono le nostre certezze, accentuando il nostro smarrimento. Assistiamo a tutto questo con un senso di impotenza a cui non riusciamo a dare spiegazione né a delineare i contorni.

Marcello Foa prova a farci da bussola, descrivendo un sistema che è visibile e al contempo volutamente invisibile, e che può essere compreso solo uscendo dai classici schemi interpretativi. Analizza il ruolo delle élite, dimostra come sia possibile modellare le masse, cambiare i valori, orientare la politica, l’economia e i media avvalendosi anche delle tecniche di influenza psicologica, incluse quelle elaborate dalla Cia e dal Kgb. Tutto avviene davanti a noi ma non abbiamo occhi per vederlo: è così che si governano le società nell’era moderna.

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