Lotte, lavoro nero e nostalgia nell'Italia anni '70 di Lou Dematteis
Prolungata al 20 giugno la mostra del fotoreporter che ha collaborato con la ReutersPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Californiano di nascita, ma con evidenti origini italiane, Lou Dematteis negli anni '70 varcò l'Oceano quattro volte alla ricerca delle sue radici. Quei viaggi e quella presa di contatto con l'Italia sono testimoniati da centinaia di scatti in bianco e nero che raccontano il Bel Paese di mezzo secolo fa. Operai in lotta, lavoratrici, “carusi” palermitani con lo sguardo già da “picciotti”. Una selezione delle foto sono confluite nella mostra “A Journey Back/Un viaggio di ritorno” che ha avuto un tale successo nella Sala Duce di palazzo Ducale da consigliare la sua proroga sino al 20 giugno.
L'esposizione del fotografo, che ha lavorato a lungo per l'agenzia Reuters documentando guerre e conflitti, è stata inaugurata durante il festival di cinema documentario e fotografia Asincronie, conclusosi domenica scorsa.
«Tutti i miei nonni venivano dalla Liguria e dal Piemonte. I miei genitori erano molto orgogliosi di essere italiani e hanno instillato quell’orgoglio anche in noi figli» ha raccontato Dematteis durante l’inaugurazione. «Da bambino ero affascinato dalle storie che i miei parenti mi raccontavano sull’Italia. Così, dopo essermi laureato, ho deciso di andare a cercare le mie radici. La prima volta sono venuto in Italia senza una macchina fotografica, ma sono rimasto così affascinato dall’architettura, dalla gente, dalla bellezza del paese che ho deciso di tornare per scattare delle foto, ed è così che è iniziata la mia carriera di fotografo».
La mostra, a cura di Claudio Domini e Paolo Pisanelli, sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 e il sabato solo la mattina.