Dobbiamo partire da un assunto: una delle caratteristiche degli esseri viventi è quella di essere dotati di un progetto. Dentro questo progetto un potente meccanismo è quello della selezione naturale. Ed è qui che accadono le alterazioni accidentali, cioè dovute al caso, che possono alterare le sequenze del genoma, del DNA, sulle quali agisce la selezione. Infatti una modifica casuale del DNA verrà poi tramandata in milioni e milioni di copie.

È straordinario che questi stessi concetti in maniera sintetica erano stati formulati da Democrito vissuto fra il 460 e il 370 a.C. Non dobbiamo confondere il caso con la probabilità. Il caso è un episodio, un avvenimento unico e irripetibile, la probabilità è un evento ripetibile e misurabile di cui si conoscono le frequenze. Giocando a poker la possibilità di avere tre carte con lo stesso segno è 1/46, mentre vincere il premio della lotteria Italia è di 1 per il numero di biglietti emessi.

Jaques Monod e Francois Jacob sono stati due scienziati francesi che nel 1965 sono stati insigniti del Nobel per la medicina per la ricerca dei meccanismi che regolano il DNA. In particolare il loro messaggio è stato che “siamo frutti del caso e della necessità di conservare il nostro progetto di vita”. Ma come potremo verificare sperimentalmente questi concetti, ovvero se la vita sulla terra dovesse ricominciare essa sarebbe la stessa come la conosciamo noi oggi? Allo studio hanno partecipato oltre ai ricercatori di un team internazionale i biologi dell'Università di Pisa. Lo studio è stato pubblicato su Nature Ecology and Evolution. Il mezzo era trovare un processo evolutivo che sembra essersi ripetuto più volte e in modo indipendente in natura. Lo studio aveva lo scopo di capire se gli eventi evolutivi si succedono sempre nello stesso modo a partire da presupposti straordinariamente simili. La risposta è stata no, perché il sistema si evolve di continuo, ma con modalità in gran parte casuali e differenti.

Lo studio del DNA mette in evidenza e conferma l'imprevedibilità dell'evoluzione. Nel libro “Una serie di eventi fortunati” Sean Carroll, biologo evoluzionista e professore di biologia molecolare e genetica all'Università del Wisconsin-Madison, cerca, con esempi concreti, di dare risposta a queste domande. Il cratere di Chicxulub, nel Messico, è un antico cratere da impatto. Esso data circa 65,95 milioni di anni fa. Si stima che il diametro del meteorite, fosse tra i 10 e i 14 km. L’estinzione di massa dei dinosauri permise ai mammiferi di svilupparsi e, in ultimo, agli homo di evolversi. Carroll lo definisce come «l'evento più improbabile che ci ha permesso di esistere», perché non sarebbe stata possibile se l’asteroide non fosse caduto tra il Messico e l’Oceano Atlantico.

Tornando al nostro programma evolutivo contenuto nel DNA esso è composto da lettere, e si comporta proprio come un codice scritto nel quale possono esserci errori, refusi che cambiano anche il senso intero della frase. A questo proposito Sean Carroll fa l’esempio della sequenza KKKYMMKHL che è parte del genoma del virus di immunodeficienza delle scimmie. Ebbene, una mutazione occasionale ha comportato la sostituzione di una lettera M con una R (KKKYRMKHL) permettendo al virus animale di diventare il virus dell’HIV.

La vita sulla terra si è evoluta grazie alle mutazioni casuali del DNA. Siamo solo agli inizi della conoscenza di questa enciclopedia della vita.

Antonio Barracca

Medico

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