Un libro particolare, in cui parole, riflessioni, umorismo, disegni e poesia si fondono con naturalezza sorprendente: questo è “Sincere amicizie” (21lettere, 2022, Euro 19,50, pp. 162) di Jean-Jacques Sempé, uno dei più grandi illustratori contemporanei. Partendo dalle sue vignette più belle ed evocative, infatti, Sempé viene interrogato dallo scrittore Marc Lecarpentier su un sentimento che accompagna l’essere umano fin dalla notte dei tempi: l’amicizia. Un sentimento, quello tra amiche e amici, troppo spesso relegato a un ruolo di secondo piano rispetto all’amore, un tema di cui si parla tanto, troppo, a volte a sproposito. Viceversa, dell’amicizia si sa ben poco, ci si rifugia nei proverbi – “chi trova un amico, trova un tesoro” solo per citare il più famoso – oppure lo si immagina come un sentimento “minore” dell’animo umano, soprattutto di fronte allo sconvolgimento portato dalla passione e dall’innamoramento.

Eppure, si tratta di un sentimento elevato e profondo, a volte anche più dell’amore, anche se estremamente fragile. In amicizia ci sono equilibri più delicati e difficili da mantenere che in ogni altra relazione. Come racconta Jean-Jacques Sempé: “Niente è facile in amicizia. Ci vogliono discrezione, pudore, fedeltà… Credo che sia come il sentimento amoroso: arriva, si pone su di noi, poi bisogna sbrigarsi perché ci sono dei compiti, degli impegni, un rituale… L’amicizia è un patto che può essere non formulato, come un accordo che esiste tra due esseri e che non è enunciato”.

A fare da controcanto alle parole di Sempé vi sono le sue vignette, in cui il grande fumettista interroga con il suo tratto benevolo, ma allo stesso tempo sagace e malizioso, le diverse regole che guidano i rapporti umani. L’amicizia, lo sappiamo, poggia su rituali che a poco a poco ispirano complicità e questa complice intimità sembrano volerci trasmettere a prima vista i disegni dell’autore. Ma proprio le vignette di Sempé, con questi bambini gioiosi che camminano fianco a fianco, le signore in bicicletta, i signori che si salutano da lontano raccontano il bello della complicità amicale, ma anche quanto sia difficile una amicizia durevole, profonda, non legata all’attimo e al gesto… alla fugacità.

Proprio perché questo grande fumettista pone l’amicizia tra i sentimenti più alti i suoi disegni sembrano volerci ricordare quanto basti poco a incrinare una relazione: un gesto, un’invidia, una parola fuori posto. Sempé alla fine sembra proporci dei quadretti idilliaci in cui gli esseri umani si muovono in atmosfere estatiche, piene, ferme del tempo. Il tratto del suo disegno, le poche parole dei suoi protagonisti ci ricordano quanto però l’amicizia, soprattutto fra adulti, sia fragile e sdrucciolevole, priva spesso di quell’innata e ingenua spontaneità, di quella atemporalità che accompagna i bambini. Insomma, come afferma Sempé e ci mostrano le sue vignette: “Riuscire in una relazione d’amicizia sincera che resista alle nostre sciocchezze potrebbe essere una bella sfida”.

La copertina
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