Una decisione balzata all'attenzione delle cronache, e legata al desiderio di un istituto d'istruzione superiore di combattere il razzismo.

Ventuno studenti degli ultimi tre anni del liceo "Pio X" di Treviso si sottoporranno ad un test del Dna per poter risalire alle "parentele" della propria etnia con quelle di altre parti del mondo.

Obiettivo, dunque, dimostrare in modo rigoroso e scientifico l'inconsistenza del termine "razza" nella popolazione umana.

Il progetto, dal titolo "Genetica delle popolazioni", sarà condotto da un insegnante di scienze, Tommaso Pozzobon, da uno di storia, Francesca Zugno, e da uno di filosofia, Alberto De Piccoli, in collaborazione con un istituto di genetica americano incaricato di eseguire la mappatura di una "catena breve" del Dna raccolto fra i 21 studenti ed i tre insegnanti.

"È accettato dal mondo scientifico che le razze non esistono - spiega a questo proposito il rettore della scuola, monsignor Lucio Bonomo - e sono tuttavia molto diffusi sia il concetto dell'umanità divisa in razze sia il forte sentimento di appartenere alla migliore. Questo laboratorio ha basi scientifiche sul piano genetico e aiuta gli studenti a formarsi le opinioni a partire da elementi oggettivi. Sul piano storico, poi - conclude il sacerdote - viene analizzato il razzismo a partire dalla Guerra di Secessione americana mentre, dal punto di vista filosofico, è prevista una analisi antropologica tra concetto di razza e cultura".

(Unioneonline/v.l.)
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