La Sardegna raccontata dai grandi fotografi: in edicola il dodicesimo volume "Dove il tempo si è fermato"
L’INSEGNANTE COL PALLINO DELLA FOTOGRAFIA - Nelle immagini del fotografo amatoriale Guido Costa ci sono i volti della gente comune, i segni della tradizione, i panorami mozzafiato, l’amata Cagliari e le atmosfere della Sardegna del primo dopoguerra. Un uomo dalle mille passioni, eclettico amante della cultura alla continua ricerca di forme innovative capaci di trasmettere agli altri - conterranei e non - la bellezza e la varietà della propria terra.
IL NATIONAL GEOGRAPHIC ALLA SCOPERTA DELL’ISOLA - Difficile resistere al fascino del mezzo fotografico per uno spirito curioso come quello di Costa, immerso fin dall’infanzia in un clima di effervescenza culturale e al centro di una fitta rete di conoscenze internazionali grazie alla perfetta conoscenza dell'inglese, costantemente aggiornato sulle novità letterarie e giornalistiche del tempo. Se a questo si aggiunge il contatto diretto con il grande fotografo della National Geographic Society Clifton Adams, si capisce perché la fotografia abbia trovato in Guido Costa uno sperimentatore d’eccezione. Proprio la prestigiosa rivista americana National Geographic Magazine pubblicherà nel 1923 un contributo del nostro autore interamente dedicato alla Sardegna, seguito da altre pubblicazioni per la rivista del Touring Club “Le vie d’Italia”, in linea con la nuova tendenza dei reportage fotografici.
RACCONTARE AGLI ALTRI LA SARDEGNA - Un attivismo instancabile nel promuovere l'Isola, che passa attraverso articoli di giornale - anche per L’Unione Sarda - conferenze e proiezioni fotografiche al confine con la cinematografia, proprio nell’epoca in cui il turismo è in piena espansione e si sta spingendo verso angoli di Sardegna fino ad allora inesplorati.
Ma lo sguardo di Costa non si ferma certo al cliché della terra incontaminata e selvaggia, raccontando con lo stesso interesse la quotidianità dei grandi centri urbani come quella delle comunità rurali, il mondo agro-pastorale come quello borghese, tra tradizione e modernità, lavoro, tempo libero, religiosità e ritualità arcaiche, dal Campidano alle zone settentrionali dell’Isola, dalla Barbagia alla città di Cagliari.
Il suo fondo fotografico è conservato oggi dall’Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna (ISRE) di Nuoro.
Barbara Miccolupi
(Il dodicesimo volume di Album Sardo è in edicola da sabato 16 settembre in abbinamento facoltativo a L'Unione Sarda - 2,80 Euro oltre al prezzo del quotidiano).