IL VENTENNIO - Il 1922 è una data cruciale anche per la storia sarda, perché dopo la marcia su Roma di Benito Mussolini il fascismo inizia a irradiarsi anche sull'Isola, anche se a ritmo meno sostenuto che nel resto d'Italia e limitatamente alle aree di Cagliari, Sassari, Tempio, Terranova, La Maddalena e del Sulcis Iglesiente. In questa fase iniziale è fondamentale l'appoggio della componente borghese, di quella padronale nelle zone agricole e dei grandi imprenditori nelle aree minerarie, tra cui lo stesso proprietario de L’Unione Sarda di allora, Ferruccio Sorcinelli.

Ma l'adesione resta piuttosto tiepida, tanto da spingere Mussolini e i vertici fascisti a dedicare un'attenzione particolare alla regione, dove peraltro si impone da subito il confronto con il Partito sardo d'Azione. "Fascistizzare" l'Isola sarà compito del generale Asclepia Gandolfo, e ci riuscirà sviluppando in breve tempo una rete capillare di referenti politici e burocratici, e inglobando le componenti sardiste all'interno dei fasci locali.

Dalle pagine del 16° volume di Album Sardo
Dalle pagine del 16° volume di Album Sardo
Dalle pagine del 16° volume di Album Sardo

LA LEGGE DEL MILIARDO E L'AVVIO DELLA DITTATURA - Altro snodo fondamentale, in Sardegna come nel resto d'Italia, sarà il delitto di Giacomo Matteotti, con la successiva deriva autoritaria di Mussolini, le "leggi fascistissime" e l'eliminazione di ogni residuo di democrazia e opposizione politica, compreso il Partito sardo d’Azione.

È l'avvio della dittatura e a smussarne i contorni non basteranno né l'incessante opera pedagogica fascista e la propaganda martellante, né il grandioso piano di sviluppo avviato con la "legge del miliardo", ovvero lo stanziamento di un miliardo di lire ripartito in dieci annualità, per le necessità economiche più urgenti e la realizzazione di infrastrutture e opere pubbliche.

LE "CITTÀ NUOVE" - Nel quadro di questi interventi si inseriscono anche l'intensa opera di bonifica delle aree paludose e la creazione di nuovi centri rurali e città, secondo il credo mussoliniano di ripopolare le campagne e frenare l'urbanizzazione. Mussolinia (poi Arborea), Fertilia e il centro minerario di Carbonia prenderanno forma nell'arco di pochi anni con l'avallo personale del Duce, che ne farà uno strumento di propaganda e una vetrina dell'attivismo fascista, attirando una massa di lavoratori sardi e continentali nelle "città nuove" di impronta razionalista.

La Sardegna durante il Ventennio nelle immagini di Album Sardo
La Sardegna durante il Ventennio nelle immagini di Album Sardo
La Sardegna durante il Ventennio nelle immagini di Album Sardo

GUERRA, FAME E BOMBE SULL'ISOLA - Le immagini pubblicate nel 16° volume di Album Sardo ripercorrono le varie tappe del Ventennio sull'Isola, dalle trionfalistiche visite del Duce alle grandi bonifiche, dalle fondazioni delle "città nuove" al dramma della guerra, con i bombardamenti Alleati sui centri costieri e portuali, quelli inglesi dell’autunno del ’42 contro aeroporti e impianti militari, e quelli americani dei primi mesi del ’43 che si accaniscono contro il centro abitato di Cagliari e i suoi dintorni, provocando centinaia di vittime. Dopo gli ultimi scontri tra militari tedeschi e italiani a Oristano e a La Maddalena, e la tragedia dell'affondamento della corazzata Roma, sarà l'arrivo degli Alleati americani sull'Isola nel settembre del '43 a mettere la parola fine a questa pagina della storia sarda.

Barbara Miccolupi

(Il sedicesimo volume di Album Sardo è in edicola da sabato 14 ottobre in abbinamento facoltativo a L'Unione Sarda - 2,80 Euro oltre al prezzo del quotidiano).
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