Le "paesane" insieme ai gruppi in costume tradizionale delle associazioni Etnos e Intragnas accompagnano i Santi Martiri Turritani nel cammino verso la chiesetta di Balai Vicino. Le donne paesane vestite di nero indossano abiti di particolare pregio, con le gonne originali risalenti al secolo scorso. 

«Celebrare la festa dei Martiri è un modo per raccoglierci nella preghiera e convincerci che il loro martirio ha consentito a questa comunità di superare le tante difficoltà». Così monsignor Salvatore Masia durante la cerimonia religiosa.

Dalla basilica di San Gavino a Porto Torres è partita poi la processione per celebrare il cammino di fede di Gavino, Proto e Gianurio, santi patroni della città, onorati per il loro sacrificio. Un lungo corteo composto dai comitati di bandiera, le associazioni culturali Intragnas ed Etnos con i figuranti in costume tradizionale, insieme alle donne paesane che vestite con abiti originali hanno accompagnato i tre santi.

Presenti le autorità civili e militari, il sindaco Massimo Mulas e i parroci della diocesi assieme a una folla immensa di fedeli che seguiranno la processione fino all’arrivo nella chiesetta di Balai Vicino. E proprio in questo suggestivo luogo di culto che le statue lignee dei martiri sosteranno fino al giorno di Pentecoste. Il lunedì successivo, giorno della Festha Manna, ritorneranno in processione nella basilica di San Gavino.

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