È stato un incontro innanzitutto celebrativo, quello organizzato ieri pomeriggio dall’associazione “Partecipando La Maddalena”, per dare il giusto riconoscimento al fotografo Italo Innocenti, che ha dato testimonianza della sua grande passione per la fotografia dalla quale è scaturita un’apprezzata professione.

Italo Innocenti, dalla fine degli anni ‘50, ha documentato con le sue foto, in bianco e nero prima, a colori poi e ora col digitale, la storia di La Maddalena ma non solo, anche quella della Costa Smeralda. E poi le campagne e i paesi della Sardegna, cogliendone paesaggi, personaggi ed usanze, non disdegnando tuttavia, servizi sia in Continente che all’Estero.

Iniziò con la macchina fotografica a soffietto, con le pellicole e poi gli sviluppi nelle camere oscure (naturalmente in bianco e nero), transitando quindi al colore che fu per l’epoca rivoluzionario e infine transitando nella tecnologia digitale. E non a caso l’incontro di ieri, organizzato da “Partecipando La Maddalena”, ha avuto per titolo: "La fotografia al tempo degli smartphone”.

Su questo tema i Italo Innocenti si è confrontato con un giovane fotografo, Nicolò Pais, commentando insieme i due diversi mondi della fotografia. 

«Per essere un buon fotografo - ha detto Innocenti - intanto bisogna essere appassionati di foto e coraggiosi», raccontando alcuni episodi nei quali pur di fotografare andò a correre anche di rischi. Nel corso della serata hanno preso la parola alcuni altri giovani fotografi, professionisti e dilettanti, che hanno condiviso tra loro esperienze anche diverse. Toccante è stato infine il collegamento con Laura Maver che, insieme a Gabriele Di Ruscio, prematuramente scomparso, ha aperto a La Maddalena una scuola di fotografia, ricordata con apprezzamento e nostalgia da alcuni presenti.

© Riproduzione riservata