A 30 anni dalla morte di Giovanni Cesaraccio, l'Associazione Giovanni Cesaraccio Pro Natura ha pubblicato un libro che ripercorre studi, avventure e ricerche del  naturalista maddalenino. Il libro, edito da Paolo Sorba, curato da Tommaso Gamboni, intitolato: "Giovanni Cesaraccio - naturalista", è stato finanziato e patrocinato dal Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena.

La presentazione era avvenuta lo scorso 29 luglio nella sede dell'Ente Parco. Oggi, 15 dicembre, il Parco Nazionale ha portato Giovanni Cesaraccio tra studentesse e studenti dell'Istituto di Istruzione Superiore Giuseppe Garibaldi.

Il direttore del Parco Giulio Plastina, il curatore del libro Tommaso Gamboni e la consigliera del Parco Lucia Spanu hanno informato ragazze e ragazzi su chi fosse il naturalista maddalenino ed è stata consegnata loro una copia del libro.

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

Quando morì, Giovanni Cesaraccio aveva appena 42 anni. La sua morte colpì molto la comunità isolana, sebbene buona parte di essa fosse distratta dall’estate già inoltrata, soprattutto per la ancora giovane età. Operaio in Arsenale non era particolarmente conosciuto se non nell’ambito scolastico (aveva frequentato l’Istituto Nautico) e in quello lavorativo. In pochi ebbero la consapevolezza che quel 3 d’agosto del 1992 non moriva soltanto un isolano ancora giovane ma un naturalista puro, come quasi da subito cominciò ad essere definito e riconosciuto. E si cominciò a rendersene conto quando l’anno successivo gli fu dedicata l’associazione che lui stesso aveva fondato e della quale era presidente, pochi anni dopo gli fu dedicata una via, anche piuttosto importante, e successivamente, nel 2001, ancora gli fu dedicato il Museo Geo-mineralogico di Caprera-Stagnali, ubicato presso il Centro di Educazione Ambientale del Parco Nazionale; del resto alla sua persona è stato dedicato una nuova specie di insetto, l’Amaurorhinus cesaraccioi.  

«Un amante della ricerca», lo ha definito Ignazio Camarda, per molti anni ordinario di Botanica Sistematica nell'Università di Sassari, presidente di ISSLA (Istituto Sardo di Scienze, Lettere e Arti), primo presidente, a partire dal 1998, del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena.

«Uno studioso non accademico profondamente legato al territorio, in grado di cogliere aspetti che vanno oltre la superficie delle cose, capace di utilizzare il metodo della ricerca scientifica basata sull’individuazione di un fenomeno, della sua analisi, valutazione e riflessione critica».

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