«Il punto di forza della cultura e della lingua o meglio, del portato linguistico, dell’intera Sardegna, si chiama plurilinguismo, ed è uno degli esempi rari dell’intero bacino del Mediterraneo».

Ad affermarlo è stato venerdì scorso, nel salone consiliare di La Maddalena, Piero Bardanzellu, componente della Consulta Intercomunale Gallura, il quale ha presentato, insieme a Quintino Mossa e a Giancarlo Tusceri, il lavoro svolto in questi anni, nell’ambito di un bando regionale relativo alla “Standardizzazione ortografica del gallurese e delle varianti del castellanese (Castelsardo) e dell’isulanu (La Maddalena)”; il castellanese per l’origine storica di Castelsardo, con palesi influenze genovesi e l’isulanu per l’influenza corsa derivante dall’origine dei primi abitanti di La Maddalena.

«Abbiamo terminato, come gruppo, questo lavoro – ha informato Bardanzellu - dopodiché, entro il 28 febbraio presenteremo il tutto alla Regione». L’incontro è stato aperto e moderato dall’assessore alla Cultura e Tradizioni, Gianvincenzo Belli, che ha espresso soddisfazione per il riconoscimento ottenuto poco tempo fa dalla Regione riguardo all’isulanu (maddalenino) quale “lingua minoritaria”.

Piero Bardanzellu ha ricordato il prof. Fiorenzo Toso, dell’Università di Sassari, recentemente scomparso, il quale ha scritto nella relazione introduttiva al lavoro svolto, che «la ricerca esamina più dettagliatamente il variegato mondo delle parlate e stabilisce le regole chiare che governano una materia sottoposta ad un’evoluzione matematica sotto la spinta della tradizione orale che riverbera i suoi effetti su quella scritta. È un’operazione salutare per fare chiarezza su situazioni legittime e abusive createsi nel tempo e radicate in un comune sentire non sempre formato da regole precise. In tal modo la varietà sostiene un corpus finalmente chiaro nelle sue sfaccettature e nel suo insieme». È stato poi ricordato e sottolineato come la Gallura nel contesto del sistema linguistico sardo settentrionale rappresenti «una realtà culturale che si distingue nettamente rispetto agli altri territori dell’isola e il gallurese è caratterizzato da una solida unità di base, sia per la struttura che per la semantica».

Lo studioso maddalenino Giancarlo Tusceri, dopo aver ricordato la compianta Ornella De Stasio «un punto fermo della parlata isolana» ha proposto all’assessore Gianvincenzo Belli, per quanto riguarda la variante l’isulanu, di organizzare «una sorta di corso per unificare - per tutti quelli che vogliono scrivere  grammaticalmente e graficamente, parole e suoni».

© Riproduzione riservata