Una grande retrospettiva antologica su Mario Nigro in occasione dell'anniversario del primo centenario del pittore, nato a Pistoia nel 1917 e scomparso a Livorno nel 1992.

La proposta arriva dalla Fondazione Ragghianti di Lucca, dove la mostra (ad ingresso libero) sarà aperta fino al 7 gennaio 2018 per poi proseguire nella primavera-estate alla Fondazione Ghisla Art Collection di Locarno.

Tra i protagonisti dell'arte italiana e della sua rinascita civile, a partire dall'immediato secondo dopoguerra, Mario Nigro ha saputo dar vita a un astrattismo fortemente personale, nel quale ha coniugato struttura e colore, rigore e inventiva. La sua lunga parabola creativa ha conosciuto una grande ricchezza di esiti, che a ogni nuovo ciclo di opere emerge come inatteso problema pittorico, in inedite soluzioni dimensionali, compositive, cromatiche, spaziali; ma anche un'assoluta coerenza che permette di individuare – pur nel variare dell'espressione – un'idea fondante e una poetica che restano sottese a tutto il suo operare artistico.

Tempo e spazio, tensioni reticolari, simultaneità di elementi in lotta. Mario Nigro, 1954
Tempo e spazio, tensioni reticolari, simultaneità di elementi in lotta. Mario Nigro, 1954
Tempo e spazio, tensioni reticolari, simultaneità di elementi in lotta. Mario Nigro, 1954

La rilevanza internazionale della produzione di Mario Nigro ha suscitato, per l'attualità della sua visione creativa, un crescente interesse del sistema dell'arte nelle sue varie componenti, dalle istituzioni al collezionismo, in particolare nel corso dell'ultimo decennio.

L'obiettivo della mostra è di ripercorrere l'intero percorso creativo dell'artista attraverso i suoi capolavori e principali momenti di svolta, presentati in dialogo con autori del contesto internazionale quali Max Bill, François Morellet, Heinz Mack, Sol LeWitt, Roman Opalka, Fred Sandback e Niele Toroni.

(Redazione Online/v.l.)
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