Nelle aule del liceo Artistico crescono futuri professionisti. Nomi di successo hanno già varcato il Tirreno, da Manu Invisible a Frank Liori, il grafico del trapper Salmo, della Doomsday society, un brand tra i più famosi e di tendenza. Tutti, made in liceo artistico Foiso Fois. E sulle orme dei ragazzi di ieri, i giovani di oggi progettano il futuro loro, della scuola e anche della città, proponendo soluzioni digitali all'avanguardia per riqualificare e recuperare spazi abbandonati per destinarli ad attività didattiche, culturali e ricreative. Come quello delle "Antiche officine" che fa parte dell'istituto che dal 2006 vive nell'antico convento di San Lucifero (in via Sant'Eusebio), precedentemente sede del tecnico industriale Scano (fino al 1986). Un'ampia area di notevole interesse storico, architettonico e archeologico sulla quale l'Artistico dedicato al pittore Foiso Fois ha la fortuna di affacciarsi, comprendendo sia la chiesa che l'attigua basilica di San Saturno.

Ripensare gli spazi. La vicinanza al parco delle Rimembranze e al centro culturale Exma, unito al complesso di via Logudoro con il nuovo albergo e il teatro in via di ristrutturazione, rende l'antica architettura industriale delle officine epicentro di una serie di potenzialità individuate e sviluppate dagli studenti nel "Progetto Officine", ideato e coordinato dall'architetta Maria Beatrice Artizzu, docente nelle classi dell'indirizzo Architettura del Foiso Fois. Un progetto già disponibile in un video, realizzato grazie all'attrezzatura sofisticata e alle competenze digitali in possesso della scuola e dei suoi alunni. Eternamente alla ricerca di nuovi spazi dove ospitare i tanti laboratori attivati dal liceo, studenti e insegnanti studiano soluzioni guardandosi attorno, con uno sguardo alla realtà che li circonda. Così dentro le aule e nei laboratori del liceo artistico si progettano spazi pubblici e privati, allestimenti di mostre e musei, iniziative per conoscere e rivalutare i beni culturali della città. Non per tenersi tutto questo tesoro per sé ma per condividerlo con la comunità, utilizzando i mezzi che la scuola possiede ma che, proprio per la mancanza di spazi in cui operare, si è costretti a stiparli dentro un magazzino anziché metterli in mostra. Chi, se non gli studenti dell'Artistico, potrebbe essere così lungimirante da intuire come riempire i "vuoti" della città? E così partendo dallo studio degli spazi delle antiche officine (inutilizzate da sempre e aperte qualche anno fa per ospitare una mostra) è nato il progetto che riqualifica i 600 metri quadri, primo frutto del "laboratorio professionalizzante di architettura" realizzato nella sede centrale con i fondi Pon. Spazi utili alla comunità scolastica ma perfettamente integrabili con il resto del territorio, ricco di un patrimonio culturale e artistico sul quale il Foiso Fois ha puntato i suoi fari per farlo conoscere ai giovani e renderlo fruibile a tutti attraverso la potenza dell'innovazione digitale.

Il video. Quel che gli studenti vorrebbero farne si vede nel progetto, con i visori in 3d che proiettano uno scenario così realistico da sembrare vero. Si entra nel giardino creato dagli studenti di terza e quarta A, negli spazi ricreativi recuperati ad hoc, in ampie sale espositive, nei laboratori o in aree per concerti. «Il nostro progetto Officine digitalArch parteciperà al concorso crowddreaming e alla Settimana delle culture digitali», ricorda Maria Beatrice Artizzu, l'architetta-docente che ha elaborato le proposte partorite dal laboratorio. «Con l'Erasmus+ coordino 20 studenti del liceo in quanto selezionata tra le venti coach in Italia per didattica digitale e realtà aumentata», spiega Artizzu, che è anche tutor per docenti nella Ssp (Scuola senza pareti e realtà aumentata) per il progetto Idea Linea B3 di "Tutti a Isol@". «Da anni l'Artistico è protagonista della prima pietra del monumento digitale in Italia e dell'Europa square (monumento che sarà visibile attraverso un'app creata per questo scopo) che sarà terminato entro agosto: l'entusiasmo ci coinvolge tutti di fronte alle potenzialità della cultura digitale scoperte dagli studenti». Progetti impensabili fino a qualche anno fa e che aspettano ora di essere condivisi con la comunità e di venire alla luce nella realtà concreta di Cagliari. È così che la scuola si collega al suo territorio.

Il rinnovamento. «Prevale nell'opinione pubblica l'idea di un liceo Artistico che non corrisponde a quello che effettivamente si svolge nelle nostre aule e laboratori: una formazione al passo con i tempi e con le varie declinazioni di lavori che necessitano di un solido background artistico, collegate a tutto ciò che oggi ci circonda», evidenzia Concettina Ghisu, docente di Storia dell'arte e vicepreside del Foiso Fois. «Pensiamo alla società dell'immagine nella quale siamo totalmente immersi e alla comunicazione attraverso la grafica, la fotografia, i video. L'arte e la musica sono la forma di comunicazione che frequentiamo quotidianamente, in futuro ce ne sarà sempre più bisogno. Stiamo vivendo una rivoluzione epocale e cerchiamo di stare al passo con i tempi, con poche risorse ma molte, moltissime idee e progetti che spesso vengono premiati a livello nazionale». Sono tanti gli indirizzi aperti al mondo del lavoro e alle tecnologie: Architettura, Design industriale, Discipline multimediali e audiovisive, Grafica, Pittura e Scultura. Il liceo musicale, dal canto suo, ha al suo interno un insegnamento di Tecnologie musicali, che completa il curriculum di studenti e studentesse. «Si cerca di conciliare la tradizione con la modernità», evidenzia la dirigente scolastica Nicoletta Rossi, «e di andare incontro a una scuola che sappia favorire l'ingresso dei giovani nel mondo universitario - attraverso i corsi di Architettura e Industrial Design, visto che a Cagliari manca ancora l'Accademia di Belle Arti - e del lavoro (Grafica e Multimedia). La campagna pubblicitaria, sul nostro sito, gioca con lo stereotipo del "mi dicevano di non frequentare l'Artistico", con testimonial i nostri ex studenti di successo». Tutti made in... liceo Artistico.
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