Sepolte e dimenticate per quasi un secolo nei polverosi archivi della Soprintendenza, sono state riscoperte qualche anno fa dall'archeologa Marina Sechi che per prima ne ha intuito l'enorme valore storico e sino agli ultimi giorni della sua vita si è battuta perché uscissero finalmente dall'oblìo.

PATRIMONIO PERDUTO - Quattromila lastre fotografiche in vetro con gelatina in bromuro d'argento in cui sono impresse le immagini in bianco e nero, totalmente inedite, di una Cagliari e di una Sardegna che non esistono più, scattate tra la metà dell'Ottocento e i primi del Novecento, saranno presto digitalizzate in alta definizione e messe a disposizione di studiosi, esperti e semplici appassionati.

Volti antichi di uomini, donne e bambini; edifici, piazze, scavi archeologici e monumenti; scene di lavoro nei campi e di vita urbana.

Memorie lontane e perdute che saranno recuperate anche grazie al contributo di Lottomatica, che da anni dirotta per legge una piccola parte degli enormi proventi incassati col gioco del lotto al recupero di monumenti e opere d'arte e che a Cagliari finanzierà con 30mila euro il restauro delle 400 lastre più danneggiate dal tempo, pagando anche i costi di digitalizzazione dell'intero archivio.

IL RESTAURO - L'iniziativa è stata annunciata ieri nella sede della Soprintendenza archeologica di via Battisti, in parallelo alla presentazione degli eventi di "Più tua Cagliari", la tappa sarda della manifestazione che da due anni il Gioco del Lotto organizza nelle città delle dieci ruote (Cagliari fu l'ultima a essere istituita, nel 1939) e che quest'anno si concluderà il 18 giugno col concerto dei Tazenda in Corso Vittorio Emanuele.

"Quando Lottomatica ci ha chiamato per chiederci come volevamo utilizzare il finanziamento non ci abbiamo pensato su neanche un momento - ha spiegato il soprintendente Fausto Martino -, da tempo stavamo provando a recuperare questo straordinario patrimonio fotografico che racconta la Cagliari di un tempo ma le numerose richieste formulate alla nostra amministrazione sono rimaste sostanzialmente inevase".

"Il restauro delle antiche lastre fotografiche - ha invece detto Simone Cantagallo, dell'ufficio relazioni coi media di Lottomatica -, del quale siamo particolarmente orgogliosi, è l'ultima dimostrazione di quanto sia importante per il Gioco del Lotto contribuire a progetti di valorizzazione e condivisione in un'ottica di partenariato con i territori".

LA MOSTRA - Una volta recuperate le lastre danneggiate, si ipotizza entro la fine dell'anno, si procederà alla digitalizzazione, riorganizzazione e catalogazione di tutto l'archivio fotografico.

Poi saranno realizzati un catalogo e una mostra che verranno intitolati alla memoria di Marina Sechi, scomparsa lo scorso aprile prima che si realizzasse il suo sogno di restituire ai cagliaritani l'album della loro memoria.

"Riteniamo così di fare due cose buone - ha concluso Martino con un velo di malinconia -, una per la città di Cagliari e l'altra per ricordare, con l'affetto e la stima che le sono dovute, la nostra collega che non c'è più e che amava chiamare queste lastre "il nostro tesoretto"".

LA PROTESTA - L'iniziativa non è però piaciuta a SlotMob - il movimento che lotta contro le ludopatie e il gioco d'azzardo legale - che in una nota accusa: "Lottomatica, dietro il rassicurante marchio 'Gioco del lotto', in realtà, gestisce slot-machine, gratta e vinci, poker online e scommesse; tutto l'armamentario, insomma, che l'industria dell'azzardo, con il colpevole benestare dei governi degli ultimi anni, ha messo in piedi per drenare ricchezza dai più fragili e vulnerabili".

Massimo Ledda

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