Intelligenze umane e artificiali, fra potenzialità e limiti
Nel libro di Barbara Gallavotti una riflessione su potenzialità e limiti dell’AIPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Non c'è giorno che passi senza che i media non discutano dei recenti e straordinari progressi dell'Intelligenza Artificiale. In tutti i settori, dall'ingegneria aerospaziale alla medicina, dall'arte alle attività quotidiane, stanno nascendo programmi che ci sollevano da compiti ripetitivi e noiosi, o che semplicemente non siamo in grado di svolgere, portandoli a termine con una precisione, una pazienza e una meticolosità che superano di gran lunga le nostre capacità umane. È davvero rivoluzionario avere macchine in grado di eseguire calcoli complessi in pochi secondi, o un frigorifero che ci avvisa quando il latte sta per scadere. Tuttavia, ci poniamo una domanda: cosa accade quando questa tecnologia diventa così pervasiva da appropriarsi di abilità che abbiamo sempre considerato uniche e intrinsecamente nostre?
Nel suo ultimo saggio, intitolato Il futuro è già qui (Mondadori, 2024, pp. 282, anche e-book), la scrittrice e divulgatrice scientifica Barbara Gallavotti ci aiuta a comprendere cos’è l’Intelligenza Artificiale e di conseguenza quali promesse può mantenere o minacce rappresentare. Soprattutto mette in luce le profonde differenze fra il modo di funzionare del nostro cervello e quello degli strumenti che abbiamo inventato, una questione ineludibile quando si parla di IA. Dobbiamo, infatti, sforzarci di capire che l'Intelligenza Artificiale possiede capacità che il nostro cervello non potrà mai eguagliare. Ad esempio, è in grado di considerare un numero considerevole di variabili, integrare enormi quantità di dati e compiere calcoli complessi a velocità inconcepibili per la mente umana. Può compiere tutte queste operazioni e molto di più, ma non comprende davvero ciò che sta elaborando. E questo semplicemente perché questo tipo di Intelligenza ha ben poco a che fare con il funzionamento del cervello umano.
Il nostro cervello è un organo straordinario, in grado di apprendere continuamente, di generare nuove idee e di rielaborare ogni informazione. È davvero unico nel suo genere. A differenza dei programmi di IA, che sono iperspecializzati e devono affrontare un elevato consumo energetico per eseguire le loro funzioni, il cervello umano è multitasking: riesce a destreggiarsi in attività diverse come ballare, calcolare, cucinare e conversare. Creare un'intelligenza artificiale capace di realizzare le stesse operazioni del cervello umano comporterebbe dimensioni e consumi insostenibili. Inoltre, a differenza degli esseri umani, l’IA non può provare emozioni, una capacità fondamentale per la nostra esperienza. In sostanza, l'intelligenza artificiale è costituita da programmi informatici che si basano sulla probabilità: l’IA genera frasi e costruisce narrazioni basandosi semplicemente sulla probabilità che una parola segua un'altra. Per questo motivo, è essenziale utilizzarla con una gestione attenta e consapevole perché priva di controllo può fare errori madornali. È fondamentale riconoscere che gli esseri umani non possono e non devono delegare il controllo totale a tale strumento. L'Intelligenza Artificiale è concepita per assistere l'essere umano, non per sostituirlo. Questa tecnologia, infatti, non è in grado di discernere tra bene e male; in assenza di un'adeguata gestione, potrebbe fornire risposte potenzialmente pericolose. Spetta a noi acquisire le conoscenze e le competenze necessarie per comprendere quando l'Intelligenza Artificiale commette errori e gestisce in modo errato i dati a sua disposizione.
Davanti una tecnologia di questo tipo, destinata a modificare la traiettoria dello sviluppo umano, la scelta sul ruolo da destinare alla nuova tecnologia nelle nostre vite appartiene a noi, come singoli e come collettività. È nostro compito far sì che quella in cui entriamo sia soprattutto l’era dell’Intelligenza Naturale: l’era nella quale più che mai sapremo trarre vantaggio da ciò che abbiamo inventato. L’era in cui più che mai mostreremo la capacità di fare scelte, di prendere decisioni e di indirizzare il nostro futuro. Tanto più sono potenti le macchine e le tecnologie che hai a disposizione, tanto più devi usare il tuo cervello per governarle.