Un gioiello tra mito e leggenda. La fede sarda, che con gli altri anelli della tradizione è il prezioso più amato e indossato dalle donne dell’Isola, è circondato da una storia affascinante che sconfina nella magia.

La leggenda dietro la creazione della fede sarda

Si narra che fossero proprio le fate sarde, le Janas, a creare i tanto amati capolavori di oreficeria all’interno delle loro case, le Domus de Janas, grotte scavate nella roccia e nascoste nei boschi e nelle radure. Queste creature tessevano e lavoravano stoffe pregiate che adornavano con splendidi gioielli, creati grazie ad un abile intreccio di fili d’oro e d’argento. La storia racconta anche che gli uomini, prima di chiedere la mano dlla propria amata, andassero di persona dalle Janas a chiedere il loro aiuto, la loro benedizione e protezione. Le fate quindi prendevano un filo prezioso e lo lavoravano, creando la fede che le giovani innamorate avrebbero dovuto indossare nell’anulare sinistro.

Domus de Janas (Archivio L'Unione Sarda)
Domus de Janas (Archivio L'Unione Sarda)
Domus de Janas (Archivio L'Unione Sarda)

Come si deve indossare la fede sarda?

La scelta del dito non è casuale: sin dall’antichità infatti si pensava che da lì passasse la “vena amoris”, una vena che corre dritta verso il cuore. Questo si ritrova anche nella più moderna fede nuziale classica, scambiata e indossata dai novelli sposi durante il rito religioso o laico i segno di amore eterno, «sino a che morte non ci separi».

Il significato della fedina sarda

L’anello sancisce un legame tra uomo e divinità, un patto d’amore che celebra un unione destinata a durare per sempre. La sua forma tradizionale, quella più famosa che l’ha resa celebre, presenta delle piccole sfere sul dorso che richiamano la forma dei chicchi di grano, che simboleggiano la prosperità e il legame con la terra. Inoltre, secondo la tradizione, l’oggetto passa di generazione in generazione: è la madre a regalare alla figlia la propria, che a sua volta la donerà a sua figlia, senza interrompere questa “catena”.

Una fede sarda (Archivio L'Unione Sarda)
Una fede sarda (Archivio L'Unione Sarda)
Una fede sarda (Archivio L'Unione Sarda)

La lavorazione

Questo gioiello, in filigrana, è realizzato dalle mani sapienti degli orafi che continuano a tenere viva una tecnica di lavorazione straordinaria, ricercata e affatto semplice. Dopo la fusione del metallo e la sua laminazione, con cui viene trasformato in sottili fili lucenti, lo step successivo prevede la trafilatura. Questa fase prevede l’assottigliamento estremo del materiale che poi viene intrecciato con la torcitura. Vengono aggiunti gli elementi base, foglie, piccole sfere e i canottigli (i supporti inseriti sotto i dettagli sferici). L’ultima fase è quella della lucidatura, con la quale il capolavoro assume una finitura brillante.

Le tipologie di fedi sarde

Le varianti a disposizione per le future spose prevedono l’utilizzo di due materiali: oro e argento. Nonostante la storia alle sue spalle, il monile sardo – che oggi vive una seconda primavera con una fortunata riscoperta da parte dei più giovani e dei turisti – rimane una vera e propria pietra miliare della tradizione, della quale esistono diverse tipologie in base alla zona di provenienza: la Campidanese, la Nuorese, l’Ogliastrina. La loro differenza risiede nelle lavorazioni eseguite e nei dettagli anche se sono tutte accomunate da un elemento: le piccole sfere.

Il dettaglio di una fede sarda (Archivio L'Unione Sarda)
Il dettaglio di una fede sarda (Archivio L'Unione Sarda)
Il dettaglio di una fede sarda (Archivio L'Unione Sarda)

La Campidanese

Tipica della parte meridionale della Sardegna, la fede sarda campidanese è realizzata su una lamina d’oro sulla quale l’artigiano salda una fila di canotigli, microsfere e foglioline.

L’Ogliastrina

La fede sarda ogliastrina presenta una base in filigrana d'oro sulla quale vengono incastonati dei lustrini. Delle parti lucide quella centrale simboleggia il sole, ai lati figurano due quarti di luna. 

La Nuorese

La fede sarda nuorese è comune in molte zone del nuorese ed è caratterizzata dalla classica lavorazione dell’anello in filigrana sul quale però figura un caratteristico motivo “a nido d’ape” decorata con ragnetti e micro sfere.

La tradizione

Il gioiello è nato per affrontare il tempo che passa e il susseguirsi delle generazioni. Ecco perché la fede sarda non viene chiusa ma rimane aperta. In questo modo il prezioso si adatta, allargandosi e stringendosi, a tutte le necessità.

(Unioneonline/v.f.)

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