Arriveranno domani alle prime luci dell’alba i pellegrini che ormai da quasi un secolo raggiungono a piedi il santuario di San Costantino partendo da Bono. Cento persone in marcia (il più giovane 8 anni e 82 il più anziano) e altre 300 al seguito in auto.

La fede e la devozione per San Costantino ancora una volta hanno sconfitto caldo e fatica, permettendo  di sciogliere il voto al Santo fatto nel 1929  dal bonese Giovanni Pietro Manca. Accusato con altri di omicidio, fu portato in carcere ma lui rivendicava di essere innocente. Manca si invocò a San Costantino, promettendo che, se fosse stato scagionato, lui e le generazioni future avrebbero raggiunto il santuario in pellegrinaggio. E da allora il rito si ripete.

«Un ringraziamento va alla presidente dell’Associazione Santu Antinu, al sindaco e alla popolazione di Sedilo che ci hanno supportato nelle nostre richieste – dice Giuseppe Manchinu, pronipote di Giovanni Pietro Manca – . Quest’anno  si sono aggiunte oltre che persone dei centri limitrofi a Bono anche altre in arrivo da Desulo e Fonni. Il legame che ci unisce a San Costantino è fortissimo, proprio per questo ho scelto il santuario per sposarmi a settembre».

Nel tardo pomeriggio di oggi 4 luglio, come da tradizione, i pellegrini sono partiti dal cimitero di Bono dopo aver recitato le preghiere di rito. Quindi tutti in marcia alla volta di Sedilo, attraversando sentieri impervi, nelle campagne di Bottida e Illorai. Prima tappa alla Casa cantoniera del Tirso, seconda a Bardosu (Bolotana) per la cena conviviale. E poi di nuovo in marcia alla volta del santuario. E qui, una volta arrivati,  subito i giri votivi: tre in senso orario e tre antiorario a Sa Muredda, poi altri 5 in un unico senso di marcia attorno alla chiesa. A seguire la partecipazione alla messa e lo scioglimento del voto. E poi l’attesa per  l’Ardia con il fascino e le emozioni che riesce a regalare.

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