Un numero può cambiare la vita. E lo sa bene Pietro, il protagonista di "La casa delle voci", l’ultimo libro di Donato Carrisi (Longanesi, 400 pagine).

Qualcosa che suo padre prima di morire gli sussurra, e che finisce in un luogo della memoria non facile da recuperare. Ma non è solo questo che ruota intorno all’uomo e alla sua famiglia – moglie e figlio – quanto piuttosto una strana e improvvisa presenza.

Lei è Hanna, o almeno così si presenta. Sarà davvero il suo nome?

Chiede aiuto a Pietro, unico figlio del signor B e che come il padre si occupa delle menti dei bambini. Li ipnotizza, li aiuta a tirare fuori i drammi che vivono. E Hanna vuole scoprire come ha fatto, quando era solo una bimbetta, a uccidere il suo fratellino Ado. Ripercorre le regole che mamma e papà le avevano dato come "non fidarti degli estranei", "non dire a nessuno il tuo nome", "non farti avvicinare e non avvicinarti a nessuno".

Vuole addormentarsi e, seduta dopo seduta, tirare fuori la verità. Però è una donna strana, indossa sempre gli stessi vestiti, emana un odore misto tra fumo e sudore. Alloggia in una camera di un alberghetto di Firenze dove però non passa mai la notte. E sotto il letto tiene una valigia dal contenuto oscuro. Arriva dall’Australia ma è cresciuta in Italia, e dall’altra parte del mondo c’è anche una psichiatra che la segue.

È un intreccio su percorsi paralleli, un giallo con tinte anche drammatiche che non tralascia di occuparsi delle vite di quelli che tanti chiamano "pazzi" solo perché sono diversi dai più, e che vengono abbandonati dai parenti che non sanno occuparsi di loro. E quindi li chiudono negli istituti. Cosa succede quando nel 1978 la legge Basaglia stabilisce che queste strutture non debbano più esistere? Un conto è la norma, un altro la realtà: che fare di queste persone?

Ai "tetti rossi", il nome con cui è conosciuto l’ex manicomio di San Salvi, non tutti se la sentono di buttare per strada chi vive lì da tanto tempo. Perché ci sono vite, anime, è un mondo a sé in cui gli ospiti si innamorano tra loro e nascono anche dei bambini che nessuno "là fuori" vuole adottare per la paura che possano aver ereditato le tare dei genitori.

Ma uno di questi avrà un particolare destino che Carrisi riesce a tenere segreto fino alla fine. E solo un numero potrà fargli capire chi è davvero.

La copertina
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Sabrina Schiesaro

(Unioneonline)
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