Si celebrano oggi i 20 anni dell'uomo a bordo della Stazione Spaziale: il 2 novembre 2000, infatti, il primo equipaggio si è insediato sul laboratorio tra le stelle, che da allora è stato abitato in modo permanente.

Un laboratorio orbitale che è frutto di una collaborazione internazionale nella quale strumenti, esperimenti, moduli e uomini parlano molto italiano grazie a ruolo e attività dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi).

La Stazione Spaziale, a 400 chilometri di quota, spiega l'Asi, è stata costruita modulo dopo modulo tra il 1998 e il 2011. Oltre il 40% dei moduli della parte occidentale sono stati costruiti a Torino dalla Thales Alenia Space (Thales-Leonardo) grazie al Memorandum sottoscritto nel 1997 tra Asi e Nasa.

Un'intesa che ha permesso all'Italia, unico paese europeo, di avere un doppio acceso allo sfruttamento del grande laboratorio orbitale e di avere voli supplementari di astronauti. Tra i diversi moduli e laboratori, spicca per innovazione e bellezza la cupola, la grande finestra panoramica costruita in Europa sotto la guida dell'Italia. Si aggiungono i moduli logistici "Made in Italy" Leonardo, Donatello e Raffaello che hanno fatto la spola, trasportati nella stiva dello Shuttle, per costruire e trasferire in orbita i materiali.

Tra gli oltre 330 astronauti di 19 diverse nazionalità che si sono susseguiti sulla Stazione Spaziale cinque sono italiani: Umberto Guidoni, e gli astronauti Esa Roberto Vittori, Paolo Nespoli, Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti, protagonisti di diversi primati.

Guidoni è stato il primo europeo, nel 2001, ad entrarvi; Nespoli il "meno giovane" europeo ad avervi soggiornato per un lungo periodo nel 2017; Parmitano è stato il primo comandante italiano e con le sue sei passeggiate spaziali ha raggiunto un record continentale per numero e durata di attività extra-veicolare. Grandissimo anche il ruolo italiano nella parte scientifica: l'Asi ha fatto volare ben 73 esperimenti.

(Unioneonline/v.l.)
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