«I personaggi dei romanzi della Deledda sono femminili, è vero, ma le storie sono narrate al maschile». Franca Carboni esordisce con queste parole all’incontro in onore della scrittrice nuorese Nobel per la Letteratura, tenutosi al MaC Lula dal titolo: “Grazia Deledda e il lettino dello psicoanalista”. All’incontro presentato da Domenico Fumagalli, ideatore del Museo di Arte Contemporanea, ha partecipato il professor Bachisio Porru che oltre a tracciare un profilo inedito della Deledda ha dialogato con la neuropsichiatra infantile, autrice di saggi sulla narrazione deleddiana.

Il pubblico al Mac durante la manifestazione dedicata a Grazia Deledda (foto Dui)
Il pubblico al Mac durante la manifestazione dedicata a Grazia Deledda (foto Dui)
Il pubblico al Mac durante la manifestazione dedicata a Grazia Deledda (foto Dui)

Carboni spazia dalla condizione della società nuorese del secolo scorso alla condizione femminile, profondamente sentita e descritta con dovizie di particolari nei romanzi della scrittrice nuorese ai primi del Novecento. «La donna - afferma Carboni che dialoga con un pubblico numeroso e attento – era protagonista dentro la casa, in un tempo in cui alle stesse non era concesso uscire, protagonista dunque di un mondo le cui regole erano impartite dai maschi della famiglia». «Un mondo in cui le regole sono ancora in parte declinate al maschile – racconta Bachisio Porru nella sua affascinante descrizione di Grazia Deledda e della sua opera monumentale - un mondo che ancora non riesce a collocarla in un periodo narrativo ben definito, e una scuola che ancora tarda a inserirla nei percorsi didattici, nonostante la valenza culturale dei suoi romanzi e racconti».

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