Giorgio Pisano è stato uno dei giornalisti più seri e talentuosi che la Sardegna abbia mai avuto. Pensate: per scrivere un solo articolo su Grazia Deledda fu capace di leggere tutti (ma proprio tutti!) i romanzi che la scrittrice isolana vincitrice del Nobel pubblicò nell'arco di una vita.

Ricordare Giorgio Pisano significa partire proprio da qui: dalla straordinaria cura che metteva in tutto ciò che faceva. Nelle sue celebri interviste della domenica, nulla era lasciato al caso. Fra gli intervistati ci fu un imprenditore che lo invitò a bordo del suo yacht. Costui, dopo essersi frugato fra le dita dei piedi, affondò la mano in una ciotola piena di noccioline: ne sgranocchiò qualcuna e subito dopo - con nonchalance - domandò a Giorgio Pisano: "Dottore, vuole favorire anche lei?".

Tutto veniva riportato, senza filtri. Qualcuno direbbe senza pietà.

Il cocainomane che confessava di avere problemi d'erezione. Il ladro che si vantava di aver defecato sui tavoli delle case che svaligiava, la statua della Madonna vicino al contatore della corrente elettrica nella casa di un pugile non più imbattibile, le confessioni di un barbiere cornuto costretto a convivere con l'amante di sua moglie e la malinconia profonda negli occhi di Farouk Kassam (il bambino sequestrato nel 1992 all'età di sette anni nella villa dei suoi genitori a Porto Cervo), il quale soltanto da Giorgio Pisano accettò di farsi intervistare.

Parola d'ordine: verità a tutti i costi. Si racconta in redazione che quando Aldo Moro fu ucciso dalle Brigate Rosse Giorgio Pisano (allora giovane cronista) venne mandato alla Rumianca per raccogliere le impressioni dei cagliaritani. "Meglio a lui che a me!" dichiarò un operaio. E Giorgio Pisano lo riportò nel suo articolo: pur sapendo che in molti avrebbero storto il naso.

Divenne un vicedirettore severo. E quando un giovane collaboratore definì ingiustissima la strage di Londra del 2005 lui gli telefonò per chiedere: "C'è forse mai stata una strage giusta a questo mondo?".

Scomparso prematuramente nell'agosto del 2016 all'età di sessantasei anni, Giorgio Pisano lascia un vuoto che difficilmente sarà colmato: perché è assai raro che talento, ironia, professionalità, estro e irriverenza si trovino a convivere in una singola persona, in così alta concentrazione.

Nicola Lecca
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