La cultura del vino è di casa nel Sulcis Iglesiente, tanto è che le aziende territoriali sono in cerca di personale e pronte e garantire formazione e lavoro.

Succede nel momento in cui il territorio vanta ben 35 piccoli, medi e grandi produttori, cantine spesso a conduzioni familiare ma di qualità eccellente e marchi capaci di stare a testa alta nei mercati mondiali.

Questo spaccato sano del sud ovest sardo, ma con apporti anche dal centro e nord Sardegna e della Penisola, è emerso prepotentemente in "Calici di Piazza", convention celebrata a Carbonia fra degustazioni, storie e tradizioni dell'arte del vino. Con due aspetti particolari: la suggestione dei vigneti che hanno spesso il fascino di guardare verso il mare o di essere proprio a poche decine di metri dal bagnasciuga, e la necessità di avere personale specializzato. 

"La rassegna - avverte Alessandro Puddu, uno degli organizzatori - ha puntato l'accento sia sulle grandi aziende che sono peraltro sempre alla ricerca di specialisti e sono in linea con i processi di formazione e aggiornamento, sia sulle piccole e magiche realtà del Sulcis che conquistano spazi commerciali con sudore".

Fra Carloforte e Sant'Antioco, Masainas, Giba, Carbonia, Villamassargia e Gonnesa, si è così riusciti a contare ben 35 realtà (molte presenti anche in Calici in Piazza), che offrono circa 1000 posti di lavoro. Enologia e Sulcis "è un binomio diventato radicato nei millenni", ribadisce Antonello Pilloni, storico presidente della Cantina di Santadi. Pur con le conoscenze moderne, a Sant'Antioco ad esempio si allevano ancora viti ad alberello, franche di piede e senza irrigazione. Fascino imperdibile, anche dal punto di vista turistico, i vigneti di Carignano a meno di cento metri dal mare.

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