Fotografia, a Olbia la mostra “Dal diario di bordo della Calypso”
La Società dello stucco omaggia Jacques-Yves CousteauPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Jacques-Yves Cousteau e la Calypso: Olbia omaggia due miti del mare con la mostra “Dal diario di bordo della Calypso”. Ospitata nei locali della Società dello stucco in via Cavour, la retrospettiva – caratterizzata da 28 immagini storiche dei viaggi del comandante Cousteau e del suo equipaggio, e arricchita da cimeli della subacquea, come le fotocamere Nikonos Calypso, inventate dallo stesso Cousteau, e dall’esposizione di attrezzature di diverse epoche – sarà inaugurata venerdì alle 18.30.
Nel 1956, con l’aiuto di un giovane Louis Malle per la regia, Jacques-Yves Cousteau girò il suo primo kolossal sottomarino “Il mondo del silenzio”, sfruttando il titolo del suo primo libro pubblicato pochi anni prima. Il film, che si aggiudicò la Palma d’oro al Festival di Cannes e l’Oscar come miglior documentario, era uno dei primi a mostrare a colori l’ambiente sottomarino, e fu girato da un team di sommozzatori con il supporto della nave Calypso. Per gli standard odierni, la lavorazione del film fu molto violenta: martellate e dinamite sui coralli a scopo di campionamento, mancanza di rispetto dei sommozzatori verso le specie incontrate, il ferimento di un capodoglio adulto, la mattanza degli squali richiamati dalla scia di sangue dispersa da un piccolo di capodoglio travolto e ferito gravemente dalla nave e per questo ucciso e legato alle mura dell’imbarcazione dai marinai, cavalcate e addirittura pic-nic su tartarughe giganti.
In seguito Cousteau sarebbe diventato un riferimento per la preservazione ambientale. Per chi ha vissuto la tv degli anni 60’ e 70’ è consolidato il ritornello “Dal diario di bordo della Calypso” che annunciava le nuove avventure di Cousteau e dei suoi compagni.
Tanti gli esperimenti vissuti attraverso i suoi film, dalle case sottomarine ai viaggi in tutti i mari del mondo, con immagini spettacolari e per il pubblico del tutto inedite. Il comandante fu, infatti, uno dei grandi pionieri delle immagini sottomarine, da quelle cinematografiche alle fotografie. Fu lui a inventare al prima macchina fotografica subacquea, la Calypso diventata dopo l’acquisizione da parte della Nikon la leggendaria Nikonos.
Ispirandosi al libro “Qui Calypso” di Philippe Diolé e Albert Falco, mitico capo sommozzatore delle spedizioni, la mostra vuole raccontare quel mondo, leggendario e irripetibile.