S'intitola "Antonio Marras: memorie dal sottosuolo…" la mostra in programma sino al 15 marzo prossimo al Museo della Ceramica di Mondovì (Cuneo).

Un nome già evocativo dei contenuti, con un immediato richiamo alla mente dell’omonimo romanzo di Fëdor Dostoevskij, dove un uomo si aggira in una piccola stanza spiegando i motivi che lo hanno spinto alla decisione di scrivere le proprie memorie, e anche quelli che dovrebbero trattenerlo dal farlo.

Un uomo prepotente quando rivendica il bisogno di essere libero e fuori da ogni convenzione, e che poi spinge quasi alla tenerezza, quando mostra tutti i difetti che si manifestano sia nell’accettazione delle cose, sia nei tentativi di cambiarne il corso.

Antonio Marras al lavoro (foto ufficio stampa, credits @DanielaZedda)
Antonio Marras al lavoro (foto ufficio stampa, credits @DanielaZedda)
Antonio Marras al lavoro (foto ufficio stampa, credits @DanielaZedda)

In mostra la nuova serie di opere "site specific" – sculture, installazioni e ambientazioni, disseminate lungo tutto il primo piano del Museo – di Antonio Marras, realizzate tutte a Mondovì, e che ben riescono a restituire il clima del romanzo di Dostoevskij.

Realizzazioni in ceramica che guardano ai classici raccolti nel museo, con l'obiettivo di rappresentare qualcosa di meraviglioso.

Per Marras la ceramica diventa una forma di paziente indagine sul mondo, capace di stabilire nessi, dare risposte, individuare relazioni. Un modo per dare e darsi forma, per contenere la sua confusione, per aprire orizzonti che scavino dentro la vita, senza mai la pretesa di chiudere il discorso.

Un'altra immagine di Marras al lavoro (@DanielaZedda)
Un'altra immagine di Marras al lavoro (@DanielaZedda)
Un'altra immagine di Marras al lavoro (@DanielaZedda)

"La caratteristica prima di Antonio Marras – spiega la curatrice Francesca Miglietti - è lo stupore: di fronte alla collezione di ceramiche di Mondovì, di fronte ai vecchi stampi, ai vecchi depositi, nell'incontro con gli artigiani del posto, nello studio delle forme e degli elementi caratteristici del luogo, nel dialogo ininterrotto con la direttrice del museo, ha iniziato a esplorare molti dei luoghi in cui la storia della ceramica di Mondovì si è costruita ed ha avuto una sua caratteristica, e ha raccolto e scelto gli elementi su cui ha modulato il suo progetto espositivo".

L'artista ancora impegnato al museo di Mondovì (@DanielaZedda)
L'artista ancora impegnato al museo di Mondovì (@DanielaZedda)
L'artista ancora impegnato al museo di Mondovì (@DanielaZedda)

"Ancora una volta le opere di Antonio Marras – prosegue - sono essenziali ed eccessive, potenti e poetiche, ingombranti ed eteree, sembra che vogliano capovolge e rivoltare l'ordine delle cose e immettere gli spettatori in uno spazio in cui forma, colore, mito, materiali, silenzio, vento, assenza, preparano un 'viaggio' che vuole coinvolgerci fisicamente".

(Unioneonline/v.l.)
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