Isole sorelle. Politicamente lontane, nonostante vicende storiche a tratti condivise. Terre caratterizzate da una forte di identità e da istanze indipendentiste ma distanti dal punto di vista del progresso delle politiche linguistiche.

Rispetto alla Sardegna, la Corsica ha un modello di formazione all'avanguardia che mira a sostituire il sistema omologante e monolitico della lingua nazionale francese col bilinguismo: i bambini apprendono da docenti appositamente formati il còrso a partire dalla scuola materna.

Gli allievi dell'Università della Corsica, indipendentemente dall'indirizzo di studio, sono obbligati a frequentare almeno due ore settimanali di lingua corsa.

La differenza è emersa durante la giornata di studi sardo-corsi che si è tenuta nell'aula magna dell'Università di Cagliari che, insieme all'Ateneo di Sassari e in collaborazione con l'Università "Pasquale Paoli" della Corsica, ha voluto rinnovare le opportunità di incontro attraverso una riflessione sui filoni di ricerca che hanno spesso costruito proficui rapporti di scambio e incontro.

Alla sessione scientifica, moderata da Franciscu Sedda, hanno partecipato i docenti dell'Università di Cagliari Rossana Martorelli (archeologia cristiana e medievale), Ignazio Macchiarella (etnomusicologia) e Giancarlo Nonnoi (filosofia). Per l'Università della Corsica Jean-Marie Comiti, Eugène Gherardi e, tenendo le loro relazioni in còrso, Dominique Verdoni e Denis Jouffroy.
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