I lingotti di piombo recuperati da una nave romana affondata al largo della Sardegna 2000 anni fa al centro di un progetto finalizzato a catturare gli “sfuggenti” neutrini prodotti dalle esplosioni stellari.

Lo studio si chiama “Res-Nova” ed è guidato da Luca Pattavina, ricercatore dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso, che ha ottenuto un finanziamento di 2,7 milioni di euro nell'ambito dei Consolidator Grant del Consiglio Europeo della Ricerca (Erc).

Perché proprio il piombo antico recuperato nel mare di Sardegna? Perché garantisce una minore radioattività, che non sarà utilizzato semplicemente per schermare i rilevatori, come fatto finora, ma anche per produrre degli avanzatissimi rivelatori criogenici. Grazie alle sue caratteristiche il nuovo osservatorio Res-Nova sarà in grado di rivelare il 90% delle potenziali supernovae della nostra galassia, migliorando la conoscenza di questi estremi fenomeni che avvengono all'interno della Via Lattea.

«Questo prestigioso finanziamento europeo - ha commentato Pattavina - offre grandi opportunità scientifiche, ma non solo: avrò infatti la possibilità di consolidare il mio gruppo di ricerca. Inoltre, il finanziamento che sono riuscito a ottenere rappresenta un ulteriore riconoscimento dell'eccellenza che i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Infn rivestono a livello internazionale».

(Unioneonline/l.f.) 

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