La cultura e la lingua sarda perdono un suo importante esponente: Michele Pinna. Lo studioso è morto ieri all'età di 70 anni,

una grave perdita per la famiglia, per tutti noi del Bellieni, per la città di Sassari e per la Sardegna", ha affermato  la presidente dell'istituto di Studi e Ricerche "Camillo Bellieni" di Sassari, di cui Pinna è stato tra i fondatori, Maria Doloretta Lai.

Di animo sardista, Michele Pinna era nato nel 1952 a Bono, la patria di Giovanni Maria Angioi, cosa della quale andava fiero. Dopo aver trascorso l’infanzia tra Bono e Bultei (paese d’adozione fino agli anni della prima adolescenza), aveva compiuto gli studi tra Nuoro, Ozieri e Firenze. Laureatosi in Filosofia aveva quindi proseguito le attività di ricerca tra Genova, Parigi e Bochum.

In questi anni ha svolto l’attività di docente in numerosi licei fino alla pensione, e ha pubblicato diversi saggi d’interesse filosofico, psico-antropologico e letterario. È stato il fondatore dell'officina Filosofica dell'Is.Be, ideata per combattere la confusione dei tempi contemporanei, con la volontà di riportare “l'attenzione su noi stessi, sulla cura di sé, degli altri e del mondo che ci circonda”.

Direttore e fondatore della rivista “Sesuja”, ha diretto numerose collane editoriali. Sono infinite le iniziative realizzate come direttore scientifico dell’Is.Be, tra le quali spiccano le battaglie per l’introduzione della lingua sarda nelle programmazioni di Rai Regione. 

Una delle sue ultime apparizioni pubbliche era stata lo scorso luglio a Sassari per la presentazione della bozza dello Standard ortografico della lingua turritana, un importante traguardo che ha visto il Bellieni nel ruolo di coordinatore.

Prolifica anche la sua attività di poeta. Lascia un libro in fase finale di stampa dal titolo "Poetosofia" dove la prima, la regina delle sue opere, è non a caso “Dimandas”: la domanda di un poeta-filosofo che fino all’ultimo non ha mai smesso di chiedersi “il perché delle cose”.

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