Nobile, patriota e rivoluzionaria, riformatrice sociale e sostenitrice dell’emancipazione femminile: ecco l’identikit di Cristina Trivulzio di Belgioioso, grande protagonista del Risorgimento raccontata da Pier Luigi Vercesi nel volume “La donna che decise il suo destino” (Beat, 2023, pp. 304, anche e-book).

Nata a Milano nel 1808, Cristina era nobile, ricchissima. A sedici anni sfidò la famiglia rifiutandosi di sposare il marito scelto per lei e convolò a nozze con il principe Emilio Barbiano di Belgioioso, bello e maledetto, patriota e playboy nella Milano degli anni Venti dell’Ottocento. Passarono pochi anni e decise di abbandonarlo perché non accettava di essere tradita, dando ovviamente scandalo. Avrebbe potuto trascorrere il resto della vita tra balli e ricevimenti a corte. Però, come tante altre donne della prima metà dell’Ottocento, voleva contribuire in prima persona a “fare l’Italia”. A meno di vent’anni Cristina era già considerata persona sospetta dalla polizia austriaca ma non era tipo da lasciarsi intimidire. Incontrava intellettuali, artisti e nobili devoti alla causa dell’Unità d’Italia. Raccoglieva, inoltre, fondi per la causa fino a che in un giorno del 1830, mentre si trovava in Svizzera, ricevette l’ordine delle autorità austriache di rientrare immediatamente a Milano. Cristina, temendo la imprigionassero e che volessero rinchiudere in un convento per la sua attività sovversiva, fuggì a Parigi. Qui molti caddero ai suoi piedi, da Alfred De Musset a Franz Liszt, da Heinrich Heine a Honoré de Balzac, ma lei non andò mai oltre il flirt. L’unica persona a cui si legò fu lo storico François Mignet, che con i suoi articoli nel 1830 aveva fatto cadere Carlo X di Borbone, e salire al trono Luigi Filippo, il re borghese.

La copertina del libro Pier Luigi Vercesi
La copertina del libro Pier Luigi Vercesi
La copertina del libro Pier Luigi Vercesi

I primi tempi dell’esilio francese furono comunque duri perché gli erano stati confiscati tutti i beni. Si mantenne dando lezioni di pittura e mise a frutto le sue doti di scrittrice collaborando con alcuni giornali. Soprattutto, per la prima volta nella sua vita toccò con mano la dura vita di chi non aveva alle spalle patrimonio e titolo nobiliare. Si rivelò un’esperienza fondamentale quando Cristina poté tornare in Italia nel 1840 grazie a una amnistia generale. Riottenne parte dei suoi beni e trasformò una sua proprietà agricola alle porte di Milano in un grande esperimento sociale: mise a disposizione il suo palazzo per le famiglie più bisognose, fece costruire un asilo e anche una scuola maschile e una femminile. Inoltre, creò corsi per formare professionalmente le ragazze. Non si era però affievolita la sua passione per l’Italia, tanto che Cristina partecipò alle rivoluzioni del 1848 e l’anno dopo accorse a Roma per partecipare all’esperienza della Repubblica romana. In questa occasione organizzò un servizio di infermiere per curare i combattenti. Caduta la Repubblica romana, la nobile milanese dovette fuggire nuovamente, questa volta in Asia Minore e Medio Oriente. Qui scrisse molto, raccontando soprattutto la condizione di sottomissione delle donne e prendendo sempre più coscienza della necessità di sostenere con i suoi scritti il tema dell’emancipazione femminile. Gli ultimi anni prima della morte avvenuta nel 1871 furono segnati così dalla fondazione del giornale Italie, dedicato a raccontare all’Europa la politica italiana, da scritti politici, ma soprattutto dal saggio "Della presente condizione delle donne e del loro avvenire” che si chiude con queste parole: «Vogliano le donne felici ed onorate dei tempi avvenire rivolgere tratto tratto il pensiero ai dolori ed alle umiliazioni delle donne che le precedettero nella vita, e ricordare con qualche gratitudine i nomi di quelle che loro apersero e prepararono la via alla non mai prima goduta, forse appena sognata felicità!».

Bellissima e indomabile nel libro di Vercesi Cristina di Belgioioso si conferma essere quella che forse un solo uomo dell’Ottocento, Carlo Cattaneo, comprese: «La prima donna d’Italia».   

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