Corruzione aziendale, interferenze elettorali della Russia di Vladimir Putin, violenza sessuale e l'eredità della schiavitù sono i temi al centro delle inchieste giornalistiche premiate nell'edizione 2020 dei premi Pulitzer.

I riconoscimenti sono una tradizione dal 1917, l'anno prima dello scoppio della pandemia spagnola, come ha fatto notare l'amministratrice dell'iniziativa Dana Canedy, che per la prima volta ha annunciato i vincitori via YouTube dal suo salotto di casa.

Dovevano essere annunciati quest'anno il 20 aprile, ma il coronavirus ha costretto al rinvio.

Fra i premiati per le inchieste il New York Times, che ha vinto nella sezione affari internazionali con servizi sulle interferenze in politica estera della Russia di Putin culminati nelle elezioni americane del 2016. Il Washington Post ha conquistato la medaglia per aver puntato i riflettori sugli effetti del cambiamento climatico. E sempre al Times è andato un premio nella sezione considerata più prestigiosa, quella del giornalismo investigativo, per la maxi-inchiesta sulle irregolarità nell'industria dei taxi di New York.

Nella categoria "interni" il Pulitzer è andato al Seattle Times per aver smascherato le scorciatoie adottate dalla Boeing nella produzione del B-737 Max, il jet protagonista di due catastrofiche tragedie del volo nel 2019.

La Reuters ha vinto per la fotografia con le immagini delle manifestazioni di Hong Kong, il New Yorker per la satira politica con la copertina che raffigura l'Attorney General William Barr e il capo del Senato Mitch McConnell che lustrano le scarpe a Donald Trump.

Premi anche per le arti: il Pulitzer per la Musica è andato a Anthony Davis per "Central Park Five" mentre Colson Whitehead è stato premiato per il romanzo Nickel Boys nella categoria "fiction".

Riconoscimenti anche a piccoli giornali di provincia come il Palestine Gazette di Palestine, in Texas.

L'ANNUNCIO:

(Unioneonline/v.l.)
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