Un piccolo e prezioso volume, "Terranoa e su trenu", e una campagna a favore dell’utilizzo dell’olbiese, indirizzata agli esercizi commerciali: la "Consulta limba  e cultura Terranoesa" taglia il traguardo del primo anno con all’attivo tanto lavoro e altrettante iniziative da realizzare.

L’assemblea annuale, stasera con inizio alle 18.30, nel salone parrocchiale della Chiesa di Nostra Signora de La Salette, chiama a raccolta soci, simpatizzanti e appassionati per annunciare le novità ed accogliere vecchi e nuovi tesserati. Nata per salvare e tramandare l’olbiesità, a partire dal recupero e dalla diffusione della lingua terranovese, la Consulta ha già messo in campo diverse attività, dalla passeggiata in terranovese alla scoperta di Capo Ceraso fino alla serata dedicata all’aviatore di Azzanì, Pietro Bonacossa. «Sono dell’idea che il bilancio del primo anno sia abbastanza buono - dice il presidente Mario Spanu Babay – questa sarà l’occasione per cercare di ampliare il numero dei soci, tirare le somme e chiamare a raccolta tutti gli interessati all’associazione. Presenteremo la mia pubblicazione di 16 pagine che raccoglie la storia della Ferrovia in Sardegna e a Olbia, già uscita a puntate su Facebook, e la vetrofania per i locali commerciali “Inoghe faedda terranoesu” che l’esercente applicherà alla vetrina della sua attività – spiega – questo in primo luogo per stimolare l’uso dell’olbiese ma anche delle altre parlate creando, inoltre, una sorta di scambio tra l’associazione e le attività commerciali che ci sosterranno».

Tutti gli esercenti interessati potranno aderire con una quota pari a quella di iscrizione e saranno pubblicati sulle pagine social dell’Assemblea; il libricino verrà donato ai nuovi soci o lo si potrà ottenere in cambio di un’offerta. «Nei prossimi giorni – aggiunge Roberto Mette, redattore della pubblicazione e addetto alla comunicazione della Consulta – lo doneremo alle scuole medie e primarie in modo da esortare gli insegnanti a dedicare un po’ di tempo allo studio della cultura e della storia di Olbia».

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