Colabianchi verso la nuova sfida al teatro La Fenice: «Il mio arrivo? Non dipende da me, attendo»
Oggi sovrintendente al Lirico di Cagliari, il suo nome è in pole position per la nomina, che dovrebbe arrivare a fine mesePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
C’è il nome di Nicola Colabianchi in pole position per la carica di nuovo sovrintendente del teatro “La Fenice” di Venezia. Attualmente, il direttore d’orchestra e compositore ricopre quella stessa carica al Teatro Lirico di Cagliari, dove è arrivato nel 2019, dopo l'era di Claudio Orazi. «Ho una competenza artistica e musicale, come la gran parte dei sovrintendenti lirici in Italia. Nessun problema per me se fossi indicato come sovrintendente che segue anche la direzione artistica, come era Fortunato Ortombina», ha dichiarato Colabianchi, come riportato da Il Gazzettino.
La nomina, secondo fonti ministeriali, dovrebbe arrivare a fine mese, ma al momento è bloccata da un'impasse istituzionale. Il nuovo consiglio di indirizzo della Fondazione La Fenice, al quale spetta la decisione, non ha ancora fissato la riunione perché manca all’appello uno dei cinque consiglieri. La scelta spetta ai soci privati, ovvero alla Fondazione Venezia, che però «non raggiunge la quota contributiva necessaria». A trattative in corso, si era poi aperta una finestra su un altro partner importante. Ma nulla da fare: alla fine, come da statuto, la decisione spetterà al sindaco Luigi Brugnaro e al ministro Giuli.
Nel frattempo, il sovrintendente “in pectore” ha già incontrato il primo cittadino e presidente della Fondazione. «Ci siamo visti a pranzo», conferma Colabianchi, precisando che non hanno parlato della Fenice, ma «è stata l’occasione per vederci di persona». Quel che sembra chiaro è che, dopo l’insediamento, il nuovo sovrintendente troverà una situazione difficile, con relazioni sindacali complesse, una stagione 2025 già impostata e una programmazione per l’anno prossimo ancora da definire, con contratti artistici da siglare.
A proposito di questo, Colabianchi ha sottolineato che gestire scenari simili fa parte del suo lavoro, citando l'esempio di quanto fatto al Teatro di via Sant'Alenixedda, dove «nonostante voci infamanti, ho rilanciato il teatro sia nei conti che nelle attività».
(Unioneonline/v.f.)