Cagliari, una giornata di studi per ricordare il partigiano Nino Garau
Appuntamento lunedì 16 dicembre, alle 17, alla Fondazione “Enrico Berlinguer” in via EmiliaNino Garau
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“La memoria è l’unico vaccino contro l’indifferenza”, sostiene Liliana Segre. E avere memoria è un dovere civile oltre che una fonte di energia per affrontare meglio il futuro. Con questo spirito si svolge, lunedì 16 dicembre a Cagliari, alle 17, alla Fondazione “Enrico Berlinguer” in via Emilia, la quinta giornata di studi nel ricordo del partigiano Nino Garau.
Per l’occasione sarà presentato il libro curato da Chiara Colombini e Carlo Greppi, Storia internazionale della Resistenza italiana (Laterza, 2024) nell’ambito di un corso di formazione per insegnanti.
Introducono i lavori Dino Garau, figlio del partigiano Nino, e Walter Falgio, presidente dell’Issasco. Interverranno quindi il curatore del libro, Carlo Greppi, Valeria Deplano e Matteo Petracci, autori del capitolo sulla partecipazione alla Resistenza delle popolazioni dei domini coloniali italiani. Coordinerà la serata la docente Lorella Villa.
I combattenti
Il volume affronta il tema del cosmopolitismo della guerra partigiana in Italia dove hanno combattuto antifascisti – si stima non meno di 15-20 mila – provenienti da moltissimi paesi europei ed extraeuropei. Oltre al saggio di Deplano e Petracci, il volume riporta i contributi di Enrico Acciai, Eric Gobetti, Isabella Insolvibile, Mirco Carrattieri, Laura Bordoni, Liliana Picciotto, Luca Bravi. L’evento è promosso dall’Issasco, in collaborazione con l’Istituto nazionale “Ferruccio Parri”, l’Anpi, l’Anppia, l’Uaps, il Cidi e la Fondazione “Enrico Berlinguer”.
La biografia
La vita del giovane cagliaritano Nino Garau cambia radicalmente dopo l'8 settembre del 1943, data di svolta della storia d'Italia. È allievo ufficiale all'Accademia aeronautica di Caserta (dove è entrato all’età di 17 anni). Dopo la fuga dei comandanti, lascia la scuola militare e indossa un’altra divisa. Risale l’Italia, raggiunge il Modenese, che diventa il luogo della sua Resistenza. Viene catturato dai tedeschi, subisce violenze e torture. Riesce a fuggire dal carcere di Verona. Si ricongiunge con la sua Brigata ("Aldo Casalgrandi") per partecipare alla liberazione di Spilamberto e di altri centri dell’Emilia. Sino alla morte, nel 2020, è stato testimone degli ideali democratici. Nel libro “La Resistenza di Geppe, diario di un giovane sardo che scelse di combattere per la libertà e la democrazia”, a cura di Walter Falgio, ci sono la sua vita e i valori che ha difeso con tutte le sue forze.