Cagliari si rifà il volto sotto i Savoia: viaggio nell’architettura effimera e monumentale del Settecento
Un secolo di trasformazioni raccontato tra chiese, palazzi e apparati scenograficiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
“L’architettura settecentesca a Cagliari. Chiese, palazzi ed apparati effimeri per una città che si fa sabauda” è il titolo evocativo dell’incontro (mercoledì 23 alle 17 alla Fondazione di Sardegna), che rientra nel secondo ciclo di appuntamenti dedicati a “Cagliari e la Sardegna nel Settecento attraverso le fonti documentarie”, parte del più ampio progetto “Cagliari e la Sardegna nell’età dei Savoia”. A introdurre la serata sarà Stefano Basciu, presidente dell’Università dell’Ambiente, del Paesaggio e del Territorio – Sardegna, mentre la presentazione sarà affidata al giornalista Sergio Nuvoli.
Il focus sarà su un secolo che ha segnato un prima e un dopo nella storia urbanistica e culturale del capoluogo sardo.
Dal 1720, con il passaggio del Regno di Sardegna alla monarchia sabauda, Cagliari diventa laboratorio di un nuovo stile, dove il gusto barocco e rococò inizia a fondersi con la razionalità e il rigore piemontese. In questo contesto, le maestranze locali si confrontano con architetti e ingegneri militari giunti dalla terraferma, dando vita a un ibrido estetico che ancora oggi segna il profilo della città.
Ma la conferenza non si limiterà all’analisi di edifici e cantieri: un ampio spazio sarà dedicato alle cosiddette architetture effimere – catafalchi, teatri temporanei, scenografie sacre e profane – che, pur nella loro natura transitoria, svolsero un ruolo centrale nella costruzione dell’immaginario collettivo e nella legittimazione del nuovo potere.
Attraverso fonti iconografiche e documentarie, Schirru offrirà una lettura approfondita di una città in trasformazione, dove il linguaggio dell’architettura diventa strumento di narrazione politica. Un’occasione per guardare Cagliari con occhi nuovi, riscoprendo le radici settecentesche della sua bellezza e della sua complessità.