Oggi a Cagliari si alza il sipario sul Teatro Carmen Melis, il “ridotto” del Lirico dedicato all’indimenticato soprano cagliaritano. Con il taglio del nastro della nuova casa della cultura e della grande musica, il 7 e l’8 dicembre, si chiudono i festeggiamenti per il trentennale della struttura che accoglie la Fondazione.

La giornata inizia alle 11 con uno spazio dedicato alle scuole, l’Anteprima Giovani. Dalle 19 è prevista invece la serata inaugurale istituzionale (ingresso con invito) con i saluti da parte delle autorità presenti. Alle 20 la protagonista indiscussa sarà la musica, con il concerto di Orchestra e Coro del Teatro Lirico, diretti da Daniel Smith, giovane e talentuoso direttore australiano, vincitore, tra gli altri riconoscimenti, del secondo premio nel prestigioso “Sir Georg Solti International Conductors’ Competition”. Torna sul podio cittadino dopo aver diretto, lo scorso maggio, due concerti molto graditi al pubblico e alla critica. Il maestro del coro è Giovanni Andreoli.

Venerdì 8 dicembre invece, alle 18, con lo stesso programma musicale, è in programma la serata  aperta al pubblico, che potrà finalmente ammirare il piccolo gioiello incastonato fra il Lirico e l’Arena all’aperto della piazza Amedeo Nazzari. Il programma prevede l’esecuzione di: Die Weihe des Hauses (La consacrazione della casa), ouverture in Do maggiore op. 124 di Ludwig van Beethoven; Sinfonia n. 40 in sol minore K. 550 di Wolfgang Amadeus Mozart; dal Messiah HWV 56: And The Glory Of The Lord; Hallelujah e Zadok the Priest HWV 258 di Georg Friedrich Haendel.

L’intitolazione a Melis è un riconoscimento al talento della donna, nata a Cagliari il 16 agosto del 1885. Trasferitasi a Milano iniziò a studiare canto. Secondo alcune fonti i suoi primi insegnanti furono T. Singer e Antonio Cotogni; sicuramente studiò con C. Carignani. Debuttò nella stagione 1905-1906 in Iris di Mascagni nel Teatro Coccia di Novara, dove interpretò anche Tosca di Puccini. Seguirono altri ruoli, tra cui quello di Desdemona in Otello di Verdi e di Maria in Giovanni Gallurese di Italo Montemezzi a Rovereto. Da lì spicca il volo una carriera costellata di successi e traguardi. Ebbe numerosi attestati di stima da parte dei più importanti compositori dell’epoca, tra cui Puccini, Strauss, Giordano, Leoncavallo, Mascagni. Il tenore Giacomo Lauri Volpi la definì «un’artista soggiogatrice per suggestione ed amabilità».

(Unioneonline/v.f.)

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