Con l'inaugurazione della mostra di Andrea Ferrero, artista non vedente, e Mad Max, illustratore con deficit dell'udito, che espongono le opere che hanno realizzato nell'ultimo periodo di creatività, l'Istituto dei Ciechi della Sardegna apre alla cittadinanza le sue porte per far conoscere le attività a favore delle persone non vedenti secondo gli obiettivi e le finalità statutarie.

E si parte da una manifestazione culturale dedicata alla pittura e al fumetto con due artisti cagliaritani sorprendenti per il loro talento e la loro passione.

Come Beethoven nella fase della sua sordità è riuscito ad esprimersi con composizioni di cui non poteva ascoltarne l'effetto sonoro, così Andrea Ferrero concepisce le sue creature artistiche senza poi poterne vedere il risultato pratico e visivo. La sua disabilità ostacola irrimediabilmente quest'ultimo fondamentale passaggio che, nonostante tutto, riesce a focalizzare al meglio nella sua fantasia proiettando dentro di sé quelle che sono le sue sensazioni e le sue percezioni nel momento della lavorazione.

Mad Max (foto L.P.)
Mad Max (foto L.P.)
Mad Max (foto L.P.)

Più agevole il percorso artistico di Mad Max, al secolo Massimiliano Ibba, che ha portato nella sede dell'Istituto dei Ciechi un'ampia proposta artistica di illustrazioni e fumetti che riprendono, con una rilettura personale e molto accattivante, i lavori del grande Jacovitti, caposcuola indiscusso del secolo scorso e per le generazioni future.

Nel corso della manifestazione, intitolata "Diversamente artisti", è stato possibile visitare la struttura, che raramente ha aperto le porte al pubblico, grazie alla guida del personale dell'ente e del Commissario straordinario Maurizio Porcelli, nominato di recente dalla Giunta Regionale, che condurrà gli spettatori alla scoperta di un luogo ricco di fascino, di storia e di cultura.

L'Istituto dei Ciechi della Sardegna è una istituzione storica del capoluogo sardo e svolge un ruolo fondamentale nell'educazione, nell'istruzione, nella formazione e avviamento professionale dei giovani ciechi sardi.

Dopo un ampio dibattito, il 24 giugno 2011 la Regione Sardegna è intervenuta per valorizzare gli importanti servizi erogati dall'Ente, trasformandolo in Azienda pubblica di Servizi alla Persona denominata "Istituto dei Ciechi della Sardegna - Maurizio Falqui".

A seguito della modifica statutaria l'Azienda, partecipando attivamente e organicamente alla programmazione sociale regionale nella realizzazione del sistema integrato dei servizi alla persona, nella predisposizione dei piani locali unitari dei servizi dei distretti previsti nell'ambito provinciale, nella programmazione delle attività sociali e sociosanitarie unitamente ai soggetti del terzo settore e allo sviluppo di iniziative di solidarietà sociale, è divenuta il riferimento regionale per le persone con disabilità visiva e le loro famiglie.

L'attività dell'Istituto dei Ciechi si integra e si coordina con gli interventi, con le politiche sociali e sociosanitarie della Regione e degli Enti Locali Territoriali, come previsto dalla legge regionale di riordino.

Tra gli obiettivi principali, la grande casa dei non vedenti sardi intende promuovere la reale integrazione sociale dei soggetti con disabilità visive, attraverso interventi che rendano possibile il raggiungimento del massimo dell'autonomia negli atti della vita quotidiana, favorendo l'integrazione scolastica e l'inserimento lavorativo delle persone assistite, in relazione alle loro specifiche capacità e attitudini.

Questa sera si replicano mostre e visite guidate dalle 17 alle 20 nella sede dello storico Istituto in Viale Fra Ignazio con ingresso gratuito e green pass obbligatorio.

L.P.

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