Ch'è chi zoppica, chi non vede l'ora di sedersi e bere un bicchiere d'acqua fresca. Una fatica, però, che solo le donne di Cabras vivono con il cuore.

Stamattina 400 scalze hanno percorso a piedi nudi i sentieri sterrati del Sinis per trasportare il simulacro di Santu Srabadeddu dalla pieve di Santa Maria Assunta, a Cabras, alla piccola chiesetta del villaggio campestre.

Una tradizione che si ripete da tantissimi anni.

Sono le donne di Cabras ogni anno a dare il via ai festeggiamenti di San Salvatore. Anche questa volta hanno attraversato otto lunghi chilometri a passo svelto, in preghiera, senza mai fermarsi. Gli stessi che sabato prossimo 31 agosto saranno percorsi da is curridoris con il Santo in spalla.

Loro sono composte e disposte su due file. Con indosso il costume tradizionale del paese. Un tripudio di colori antichi illuminati dal primo sole della giornata, già caldissimo. E da oggi a San Salvatore è iniziata la festa, quella in onore all'omonimo Santo. Le case in ladrini che durante l'anno rimangono chiuse ora sono aperte a tutti. Tra pranzi e cene in famiglia.
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