Situazione sotto controllo al Gran Teatro veneziano La Fenice grazie all'intervento dei vigili del fuoco, dopo che questa mattina si era sviluppato un principio di incendio nei locali tecnici, immediatamente segnalato dal sistema di alimentazione d'emergenza.

"L'episodio è accaduto questa mattina attorno alle 8.30 nella stanza dei quadri elettrici - ha spiegato il sovrintendente Fortunato Ortombina - all'interno di un armadio c'è stato un principio d'incendio subito domato, in un locale periferico rispetto al teatro. L'area interessata si trova al piano terra, è a tenuta stagna sia dal punto di vista edile che di sicurezza, tanto che nessuno può accedervi. Il luogo dell'incendio è poco distante dall'ingresso artisti, dove chi controlla ha potuto verificare immediatamente la presenza di fumo, proveniente dalle plastiche dei cavi elettrici". In serata verranno dimessi anche i due vigili del fuoco intossicati dai fumi mentre cercavano di domare le fiamme.

Un intervento efficace e immediato, sottolinea ancora il sovrintendente, merito della drammatica esperienza di 22 anni fa, quel 29 gennaio 1996, quando il prestigioso gioiello della lirica in Laguna fu distrutto da un incendio e le case circostanti furono risparmiate solo grazie al lavoro incessante dei vigili del fuoco.

Il teatro distrutto dall'incendio nel 1996. (Ansa)
Il teatro distrutto dall'incendio nel 1996. (Ansa)
Il teatro distrutto dall'incendio nel 1996. (Ansa)

Un rogo doloso, come accerterà il pm incaricato Felice Casson, appiccato dal titolare della società Viet Enrico Carella e dal collega Massimiliano Marchetti per evitare di pagare la penale per il ritardo nei lavori elettrotecnici alla struttura, che avrebbe provocato il fallimento dell'azienda.

Entrambi verranno condannati in via definitiva, ma il percorso per ridare ai cittadini il teatro La Fenice sarà lungo e travagliato, tra progetti e gare d'appalto, fino alla riapertura definitiva nel dicembre del 2003, con un concerto diretto da Riccardo Muti alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

(Unioneonline/b.m.)
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