Anne – o Anna, come è da sempre conosciuta nel nostro Paese – era una ragazzina di poco più di tredici anni quando si ritrovò, nel luglio 1942, sepolta assieme a famigliari e conoscenti in un appartamento di Amsterdam per sfuggire ai nazisti. Ne aveva compiuti da poco quindici nell'agosto 1944 quando fu scoperta e arrestata dalla Gestapo. Rimase quindi due anni chiusa in un appartamento di circa sessanta metri quadrati in compagnia di una decina di altri sfortunati come lei.

In questi due anni Anne attese che la guerra finisse e trovò uno sfogo necessario alla condizione claustrofobica in cui viveva scrivendo il diario che l'ha resa celebre in tutto il mondo. In quelle pagine Anne mise nero su bianco non solo la cronaca di una vita di reclusione dominata dall'ansia e dalla paura, ma anche i suoi desideri di giovane adolescente desiderosa di crescere, i sogni come quello di diventare giornalista e scrittrice travolta dal dramma della Shoah.

Pagina dopo pagina è nata così una delle testimonianze più intense e coinvolgenti delle follie che hanno accompagnato l'epoca hitleriana. Allo stesso tempo Anne ha saputo realizzare parte dei suoi sogni rivelandosi scrittrice di talento, dotata di immediatezza narrativa, di uno stile personale e mai banale, di una maturità che le ha consentito di raccontare l'abominio nazista attraverso l'aberrante quotidianità e la non vita a cui erano costrette le vittime.

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

Un talento narrativo e letterario, quello di Anne Frank, spesso sottovalutato ma che è parte integrante della grandezza del suo "Diario", come dimostra ampiamente una nuova edizione del libro (Mondadori 2019, pp. 536, anche e-book) frutto dell'attenta traduzione di Antonio De Sortis partendo dall'edizione critica olandese e tenendo conto delle due stesure del testo fatte dall'autrice.

Anne Frank, infatti, scrisse ben due diari, non uno solo. Il primo è costituito dal diario personale e privato che la giovane tenne fin dal momento in cui entrò nella casa-rifugio. Poi, nel marzo del 1944, il governo olandese in esilio fece un appello a chiunque conservasse testimonianze utili a raccontare quello che accadeva in Olanda durante l'occupazione nazista.

Anne allora iniziò una riscrittura del suo testo per trasformarlo in un libro, in un documento pubblico e che resistesse all'oblio e al passare del tempo. Per questa ragione leggere il Diario di Anne Frank significa affrontare due opere distinte riunite in un unico libro: il diario intimo e quotidiano di una vita vissuta in un'epoca terribile e il laboratorio di una scrittrice in erba, il documento di una scrittura matura e consapevole del proprio valore testimoniale.

Anne scriveva nel suo Diario di voler "continuare a vivere anche dopo la morte!" attraverso le sue pagine. Ci è riuscita, come capita solo ai veri scrittori.
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