Il libro di Michele Pio Ledda, “Animas de pedra. S’Incantu. La Domus de Janas più bella della Sardegna scoperta e raccontata da Sebastiano Porcu”, arricchito dalle fotografie di Nicola Castangia e pubblicato grazie al contributo del Comune di Putifigari, ripercorre attraverso una narrazione puntuale e suggestiva il racconto della scoperta fatta da un giovanissimo curioso, Sebastiano Porcu, che contribuì ad offrire alla Sardegna l’ennesima perla del suo passato, l’ennesimo “incanto”, una delle più importanti sepolture prenuragiche dell’Isola.

L’appuntamento al Mut di Stintino è per venerdì 11 agosto a partire dalle 19.30 con l’autore Michele Pio Ledda che, in dialogo con lo scopritore, Sebastiano Porcu, e con Giovanni Salis, rievocherà i momenti del rinvenimento della domus e, con l’ausilio delle immagini di Nicola Castangia, accompagnerà il pubblico alla scoperta della più ricca e integra tra le sepolture che compongono la necropoli prenuragica di Putifigari.

Il nome attribuitole domus de S’Incantu evoca la bellezza delle caratteristiche costruttive e ornamentali che la contraddistinguono: S’Incantu, appunto. Nota anche come “tomba dell’architettura dipinta”, è articolata in più vani e decorata con i motivi decorativi tipici dell’arte prenuragica. Al suo interno, infatti l’arte neolitica raggiunge l’apice grazie alla complessità e all’armonia architettoniche, la ricchezza e la varietà di decori e colori, una ricercatezza legata all’utilizzo di questi ambienti sia come luoghi di culto sia come luoghi di sepoltura. S’Incantu, portata alla luce nel 1989, è databile tra il Neolitico recente e l’Eneolitico (3200-2600 a.C.) e fu riutilizzata fino all’epoca romana. Alla presentazione interverranno anche il sindaco di Putifigari, Giacomo Contini e alcuni archeologi che spiegheranno e accompagneranno il pubblico alla scoperta di questo meraviglioso monumento.

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