Era il 6 agosto del 1978 quando Paolo VI, 262º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica, moriva alle 21:40, nella residenza di Castel Gandolfo, a causa di un edema polmonare. Aveva 80 anni.

Chiese un rito funebre estremamente sobrio e senza fasti, il primo dopo secoli. «I funerali siano pii e semplici. La tomba: amerei che fosse nella vera terra, con umile segno, che indichi il luogo e inviti a cristiana pietà. Niente monumento per me», scriveva nel testamento.

La salma, rivestita senza sfarzo, fu esposta per tre giorni all'omaggio dei fedeli davanti al baldacchino di San Pietro non su di un alto catafalco, come da prassi secolare, ma su un basso cataletto.

Innovativa fu anche la messa, celebrata per la prima volta non nella basilica petrina ma in Piazza San Pietro: la salma fu ricomposta in una bara semplicissima, di legno chiaro, che fu deposta a terra sul sagrato.

Beatificato nel 2014, Paolo VI fu proclamato santo il 14 ottobre 2018 da Papa Francesco.

(Unioneonline/D)

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