Compiono 73 anni Charlie Brown, Lucy, Linus e la coperta, Snoopy, Schroeder, Piperita Patty e Woodstock.

Era il 2 ottobre del 1950 quando la striscia Peanuts dell’americano Charles M. Schulz veniva pubblicata per la prima volta, su sette quotidiani statunitensi. L’autore, un uomo timido e riservato, fino alla morte avvenuta nel sonno nel 2000, disegnò 17.897 strisce, una al giorno, dal lunedì al venerdì, con un ritmo orario metodico da impiegato, dalle 9 del mattino alle 16: «Non si tratta di una sciocca questione di riempire dei riquadri d'inchiostro. È un'impresa terribilmente seria», diceva.
Da un compagno di liceo prese in prestito il nome del personaggio in cui mise tutto se stesso: Charlie Brown. Una donna che nel 1950 respinse la sua proposta del matrimonio fu cambiata in una creatura continuamente nominata ma che nessuno ha mai visto: la ragazzina dai capelli rossi.

Nel 1951 Schulz sposò Joyce Halverson, da cui avrebbe divorziato nel 1972 per sposare due anni dopo Jeannie Forsyth. Ebbe un figlio, Craig. Ma considerava suoi bambini anche quelli che disegnava ogni giorno. Come Snoopy, il bracchetto più famoso del mondo a cui basta un paio di occhiali da sole per trasformarsi. Armato di macchina per scrivere, tenta da sempre di portare a termine il grande romanzo americano: «Era una notte buia e tempestosa».

Il fumetto, pubblicato per gran parte della sua produzione in strisce quotidiane di quattro vignette, è stato uno dei più famosi e influenti al mondo, diffuso per cinquanta anni su oltre 2600 testate, tradotto in più di 20 lingue e pubblicato in oltre settanta nazioni, raggiungendo fino alla morte dell'autore 355 milioni di lettori.

(Unioneonline/D)

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