Come possiamo trovare un senso alla nostra esistenza se tutto ha una fine? Dovremmo porci tutti noi questa domanda per capire che la nostra vita, proprio per questo, è degna di essere vissuta appieno all'interno delle nostre società e della nostra Europa.

Lo scenario che abbiamo di fronte, nel nostro futuro, è quello delle realizzazioni e delle tendenze della scienza, dell'innovazione tecnologica e organizzativa, dell'economia di società inclusive all'interno di un nuovo multilateralismo. Viviamo un mondo che si trasforma velocemente mentre noi siamo chiusi in casa. Un cambiamento dentro il quale non sono più le persone a muoversi, ma le cose. Nel giro di un anno la biotecnologia ha messo a punto vaccini per il coronavirus, partendo da una accelerata decifrazione del genoma virale. Di norma i vaccini come quelli del morbillo e della polio avevano bisogno di anni per essere sviluppati. Per questi vaccini non si usano più virus attenuati, ma componenti innocue del genoma. Mai si era pensato di poter fare una vaccinazione globale e gratuita come quella contro il coronavirus a cominciare dall'Europa.

Al centro di tutto c'è un dato strutturale: stiamo migliorando gli strumenti per fare scienza e gli scienziati possono accedere alla conoscenza accumulata in centinaia di anni con un click su un bottone. L'accesso alla conoscenza è il nodo del nostro progresso perchè sarà accessibile a tutti, anche stando a casa. Già ora un medico può seguire un corso di formazione senza spostarsi in quello che era talora un turismo congressuale. La formazione e l'aggiornamento troverà nuova linfa che metterà in contatto i centri del sapere, in particolare le università, i laboratori e chi deve mettere in pratica le nuove conoscenze. La formazione continua verrà fatta all'interno dei reparti. La tecnologia degli ologrammi è ormai matura. Si potrà discutere un caso clinico con l'ologramma di un esperto di fronte a noi. Pazienza se il traffico aereo ne risentirà, ma tutto il pianeta ne avrà beneficio.

Viviamo però in un pianeta nel quale i cambiamenti climatici stanno modificando i ritmi delle stagioni, delle piogge, le siccità. È ormai evidente la relazione tra questi fenomeni e il modello socio economico di interi continenti. La pandemia dovrebbe mostrarci che siamo un unico popolo, un'unica razza e abbiamo un unico destino da percorrere assieme. Ma contemporaneamente è prepotente lo spirito che ci spinge a lasciare la terra con l'idea di creare colonie umane sulla Luna e su Marte. Pertanto possiamo cominciamo a sostenere che questo potrebbe essere uno dei periodi più innovativi nella storia dell'umanità perché l'epidemia globale e la rivoluzione digitalizzazione offrono modelli di vita e di organizzazione che non immaginavamo. Ha ancora senso andare a vivere in città quando tutto quello che cerchi e ti serve è a portata di un clic, compreso il tuo smart working? È preferibile che i tuoi figli piccoli possano giocare per strada con gli amici, scoprire la campagna, andare alla ricerca di nidi o essere portati da una parte all'altra della città per le attività ludiche? La qualità della scuola sarà elevata anche lontano dalle città. La rivoluzione digitale offre già da ora infinite possibilità perciò avremo meno bisogno di spostarci di continuo. Non sarà più necessario andare alle poste o in banca. Avremo molto più tempo a disposizione. Per questo dovremo essere capaci di imparare ad abitare questa nostra nuova terra, questo nuovo tempo. Dobbiamo farlo in prima persona.

Antonio Barracca

(medico - Cagliari)
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