«Tre storie aggrovigliate generano il romanzo, in quella reciproca dipendenza in cui una si nutre delle altre». È “Il profumo salato”, il primo romanzo della cagliaritana Silvia Murgia, che stasera nella biblioteca comunale di Selargius, accompagnata da una straordinaria Alessandra Sorcinelli, responsabile editoriale per la Sardegna LFA Publischer, ha portato i presenti, incuriositi e affascinati, nei vissuti e nelle vicissitudini di bambini, sorelle e madri, personaggi diversi impegnati nella sfida, tanto difficile quanto necessaria, per salvarsi e salvare: sapersi mettere nei panni degli altri.

Mamma di Alessandro e Giada, funzionaria all’Università di Cagliari, per Silvia Murgia leggere è: «percorrere strade altrimenti impraticabili». Mentre descrive la scrittura come un «salvarsi spesso dalle proprie emozioni, ammansirle rendendole narrazioni». Ed è proprio quello che lei, nel suo libro “Il profumo salato”, ha fatto. «L’ho scritto con la stessa impaurita speranza con cui si accompagna la vita di un figlio», dice con un filo di voce da cui trapela l’emozione.

La prima storia è la lotta caparbia di un bimbo e dei suoi amici contro chi ha rubato il tempo alla famiglia: un uomo che bagna il suo paese di capitalismo. Uno scontro che si discioglie nel mare, tra magia e amore, attraverso il difficile compito di saper affacciarsi oltre le tende dell'apparenza.

«Questo racconto diventa un libro nel libro: la lettura preferita dei bambini che vengono raccontati nelle altre due narrazioni», afferma l’autrice.

La seconda storia, invece, è raccontata dalla madre di due di questi bambini. Attraverso i loro dialoghi ci si immerge nelle emozioni che attraversano la donna in un’apparente vita qualunque, nel suo dimenarsi per sopravvivere all’ordinarietà, per aggrapparsi e agguantare l'essenza di se stessa.

Nel terzo e ultimo racconto due sorelle assaggiano l'asprezza della guerra. «Solo una potrà raccontarla, a nove anni, alla sua nuova famiglia adottiva, la famiglia della seconda storia. Si dissolverà così la sua paura di morire mista al desiderio che accada. Ancora, nel mare», spiega, lasciando un po’ di suspense Silvia Murgia, già pronta con la penna in mano per il firma-copie.

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