Salvatore Garau “colpisce” ancora. Questa volta due delle sue sculture invisibili sono state posizionate a Gerusalemme. Una sulla Spianata delle Moschee, l’altra davanti al Muro del Pianto. L’artista visivo originario di Santa Giusta (Oristano) le ha chiamate “Amore, Immenso Amore”: entrambe sono alte tre metri e sono simili come due gocce d’acqua.

Seguendo la sua filosofia, ed essendo invisibili agli occhi, «ognuno può creare forme col proprio pensiero e la propria immaginazione».

«L'assenza della materia – spiega Garau, classe 1953 - è un atto d'amore verso il non conosciuto e verso il mistero al quale quasi l'intera umanità si affida. Stiamo vivendo un momento in cui le informazioni hanno sovraffollato la nostra esistenza. È necessario pulire dall’eccesso di immagini la mente e la vista, scoprire la forza dell’essenziale e privarci di tutti gli orpelli che appesantiscono la nostra vita. Le due sculture di Gerusalemme, rispettoso canto impalpabile che però possiamo sentire, sono anche la risposta dell’Intelligenza Umana all’Intelligenza Artificiale, prima che questa prenda il totale sopravvento. Le sculture invisibili sono le uniche al mondo che non potranno mai essere copiate dall’AI».

Le due opere posate a Gerusalemme sono la quarta e la quinta dopo la Sardegna, Milano e New York (2020/2021) delle 7 che Garau allestirà in altrettante piazze del mondo.

(Unioneonline/s.s.)

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