La  divinità è donna. Quello che schiere di archeologi e storici avevano già rivelato, lo ha dimostrato oggi una volta di più la visita tematica (tenutasi rigorosamente con luci soffuse) del museo Archeologico di villa Sulcis per celebrare ancora il mese della donna.

I visitatori hanno scoperto i manufatti di quattro divinità le cui effigi sono emerse nel Sulcis nel corso delle campagne di scavo. Sono la Dea Madre del Mediterraneo, Astarte, Iside e Demetra. Cosa hanno in comune e come è cambiato il loro culto sono stati i temi cruciali dello studio. 

Una minuscola statuetta (dieci centimetri) della Dea Madre era nella necropoli prenuragica di Cannas di Sotto, l'effige della dea Astarte è stata ritrovata nel Tempio di Monte Sirai, gli amuleti raffiguranti Iside e le statuine in terracotta della Dea Demetra provengono dal tempietto di Bagoi a Narcao. 

Le quattro divinità hanno dato lo spunto per capire i culti, conoscere le caratteristiche che li accomunano e come le concezioni religiose siano cambiate nel corso dei millenni. Nuove informazioni fornite dagli studi più recenti hanno dato, inoltre, la possibilità di confrontarsi su queste tematiche e provare a rispondere alla domanda: la divinità è donna? L’iniziativa è del consorzio Sistema Culturale Sardegna, col Comune.

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