Due giorni, solo quarantotto ore, ininterrotte, per creare un videogioco: è questo l’obiettivo della Global Game Jam che si svolgerà in varie città d’Italia, tra cui anche Cagliari e Iglesias, nel fine settimana tra domani e domenica 26.

«La Global Game Jam si svolge una volta l’anno, da almeno 15 anni a livello globale, con sedi sparse in tutto il mondo in contemporanea. commenta Andrea Piano, fondatore di Sardinia Game Scene. «In questo evento, appassionati di giochi e videogiochi si riuniscono per creare, in appena due giorni, un gioco o un videogioco. A Iglesias saremo una trentina, negli spazi di Aurora Coworking, con un’età tra i 18 e i 45 anni. L’accoglienza dei partecipanti inizierà alle 14».

A Cagliari invece l’appuntamento è per domani alle 15 nello spazio di coworking “Cultina” in via Giardini 156b. Una sessantina di partecipanti, tutti sardi, a confermare come il mondo del gaming sia ormai una realtà affermata: chiunque vuole immergersi in una realtà inventata, ancora meglio se ad inventarla sono proprio i giocatori. Tanto affermata che la maggior parte dei partecipanti ne ha fatto il proprio lavoro.  

Come funziona? «Dopo l’annuncio del tema, ci si divide in squadre, a seconda del gioco che si vuole sviluppare, che sia da tavolo o un videogioco e lo si sviluppa da zero, fino ad avere un prototipo funzionante» spiega Roberto Sedda, presidente del comitato organizzatore. «Non ci sono preclusioni, può essere per pc o altre piattaforme. Ma l’elemento caratteristico della Jam è la collaborazione».

Il tema? «Noi preferiamo scoprirlo alla fine, per non rovinare la sorpresa. L’evento sarebbe potuto durare anche qualche giorno in più, ma non ci sarebbe stata l’eccitazione di lavorare per 48 ore».

«Solitamente si consiglia di dormire la notte del venerdì e poi fare le ore piccole in quella di sabato, per chiudere il progetto. Nel coworking è previsto uno spazio in cui riposare».

Il bello del Global Jam è proprio poter vedere subito il risultato del proprio lavoro: «Domenica alle 17 ogni squadra presenterà il proprio progetto al gruppo».   

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