“Cara Unione,

siamo a Cagliari, ore 18.30, treno diretto a Sassari: siamo obbligati a viaggiare ammassati sulle porte d'ingresso, qualcuno è sopra i gradini, qualcun altro sta al centro e cerca di rimanere in equilibrio non avendo niente a cui aggrapparsi, noi stiamo davanti alla porta di un bagno che si apre di continuo e con un odore non proprio gradevole.

Il controllore ci tranquillizza dicendo che ad Elmas scenderà qualcuno, ma non scende nessuno, anzi, salgono altre persone, restiamo sempre più schiacciati intralciando le vie d'uscita e impedendo alle persone di accedere ai bagni perché impossibilitati dallo spostarci di mezzo centimetro.

Sicurezza? Non so dove sia.
Ho percorso tutto il treno, la maggior parte dei presenti erano ragazzi, studenti universitari come me, tutti possediamo un abbonamento o abbiamo comprato regolarmente il biglietto, abbiamo pagato per avere un servizio che non ci viene garantito e che non si preoccupa della sicurezza e della tutela dei passeggeri.

È assurdo pensare che nel 2022, con una pandemia mondiale ancora in corso, i mezzi pubblici siano ancora in questa situazione; perché non si tratta di due persone senza posto, eravamo una ventina solo all'entrata dell'ultimo vagone e non oso immaginare la situazione nel resto del treno dopo la prima fermata effettuata”.

Lettera firmata(*)

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