Pubblichiamo oggi l'analisi di un lettore circa la Posidonia oceanica, alga che invade le spiagge delle Sardegna suscitando le inevitabili rimostranze e richieste di intervento immediato di stabilimenti e bagnanti.

Secondo il nostro lettore, l'unica arma è quella della pazienza: per evitare danni peggiori alle spiagge e a tutela del diritto dei cittadini, di oggi e domani, di frequentarle.

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Gentile redazione,

sono un lettore di Sassari, e scrivo con riferimento ai numerosi articoli apparsi sulla vostra testata e relativi alla situazione delle alghe che invadono le nostre spiagge.

In particolare, ci terrei a precisare alcuni aspetti, con l'obiettivo di offrire sulla vicenda ulteriori chiavi di lettura: sono fra i pochi, infatti, ad avere avuto fin da ragazzo (anni ’80) occasione di studiare questo fenomeno.

In estrema sintesi: in Sardegna i resti di Posidonia oceanica, la "terribile" alga che si deposita sulle spiagge, se rimossi per esigenze balneari di breve periodo possono generare un grave disturbo ambientale poiché vanno a favorire, nel medio periodo, le tendenze erosive in atto. In estrema sintesi: non solo un intervento rapido di rimozione sarebbe sbagliato, ma porterebbe nel tempo a dover sborsare ulteriore denaro pubblico in opere e interventi di correzione delle tendenze erosive indotte e favorite.

In pratica, è dunque assai più ragionevole e di buon senso attendere che tali sedimenti siano naturalmente rimossi, come sta accadendo in questi giorni nell'esteso litorale di Platamona.

Queste sono anche le conclusioni a cui, sul tema, è giunta la "scienza ufficiale" internazionale ma di cui purtroppo la scienza ufficiale, compresa quella locale, non sempre è così propensa a farsi carico: spesso tali evidenze "cozzano" infatti col consenso popolare e amministrativo nonché con gli obiettivi e le strategie del fenomeno turistico balneare stagionale.

Da parte mia, credo che una maggiore pazienza, nel breve, sarebbe necessaria, a tutela delle spiagge e del diritto dei cittadini, di oggi e domani, di frequentarle.

Giovanni Tilocca - Sassari

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